Legge elettorale, presentati due ricorsi sul premio di maggioranza

Pubblicato il 12 Aprile 2013 - 17:20| Aggiornato il 11 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due ricorsi, uno alla giunta per le elezioni della Camera, l’altro a quella del Senato, sono stati presentati per chiedere di sollevare alla Consulta questione di legittimità sul premio di maggioranza assegnato anche a coalizioni che hanno avuto appena un terzo dei voti. A depositarli il Movimento del cittadino, assistito dall’avvocato Gianluigi Pellegrino.

I ricorsi sono stati presentati dal presidente dell’associazione Movimento del cittadino, Antonio Longo, in quanto elettore iscritto alle liste elettorali del comune di Roma. Rispetto alla possibilità di sollevare questione di costituzionalità di fronte alla Consulta, le giunte per le elezioni svolgono, nella pratica, funzione di giudice rimettente: in altre parole, per porre la questione di legittimità alla Corte Costituzionale bisogna formalmente depositare ricorso presso le giunte, che valuteranno se adire la Consulta.

Nel testo dei ricorsi si ravvisa una ”clamoroso deficit costituzionale” della norma sul premio di maggioranza e si sottolinea che ”l’attuale legge elettorale non presenta soltanto macroscopici elementi di inopportunità, ma anche profili di evidente incostituzionalità già segnalati dalla Consulta”.

Un meccanismo, quello su cui è imperniata la legge elettorale in vigore, che ”provoca effetti inaccettabili ad uno scrutinio condotto sulla base di elementari principi democratici e costituzionali”. Alle giunte si chiede di rimettere la questione alla Consulta e, inoltre, la ”correzione dei risultati elettorali”, e la riassegnazione dei seggi.