ROMA – L’orario di lavoro dei professori rimane a 18 ore. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha illustrato in commissione Bilancio l’emendamento alla legge di stabilità che che ripristina l’attuale orario e copre le risorse necessarie alla misura con tagli mirati e selettivi. Le ore di lavoro dei docenti dunque resteranno 18 e salta l’ipotesi di aumentarle a 24.
Profumo ha detto: “Sulla scuola è stata trovata una soluzione che a saldi invariati ci consente di non toccare i servizi agli studenti e gli orari dei docenti – e sottolinea – . Si sono poste anche le basi per una nuova gestione della scuola e una maggiore attenzione per una scuola moderna”.
I tagli che consentono di azzerare l’intervento previsto di aumento degli orari dei docenti ”sono stati trovati senza toccare il cuore della scuola, cioè senza toccare studenti e insegnanti”, ha aggiunto il ministro.
Profumo ha tra l’altro spiegato che 6 milioni arrivano dalla chiusura della sede di viale Kennedy: ”Al momento il ministero ha tre grandi sedi, la prima in viale Trastevere, una lì vicino e una terza in viale Kennedy che è utilizzata al 45%. Possiamo ora riportare i dipendenti, ricavando spazi nelle attuali sedi, senza dover compare nuove sedi e lasciando una sede in affitto”.
L’emendamento, in particolare, raggiunge le risorse programmate dal taglio della spending review per il ministero dell’Istruzione attraverso diverse misure: 1,8 milioni dal taglio dei distacchi sindacali e dei comandi dei docenti del personale scolastico al ministero e ad altri enti, 6 milioni dalla dismissione immobile di piazzale Kennedy, a Roma, utilizzato come sede del ministero dell’Università prima dell’accorpamento con il ministero dell’Istruzione, 20 milioni dai tagli per i bandi dei fondi First e Trin, 30 milioni di tagli sul progetto Smart City nel centro nord, 47,5 milioni dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa ”senza pregiudicare l’offerta” e ulteriori maggiori risorse da un fondo alimentato nel passato dagli accantonamenti di risorse raccolte con vecchi tagli.
Profumo nel corso della commissione ha ringraziato il ministero dell’Economia per l’aiuto nell’identificare le nuove risorse che hanno consentito di cancellare la norma che prevedeva l’aumento dell’orario per i professori.
Anche Gianfranco Polillo, sottosegretario all’Economia, ha espresso soddisfazione per l’emendamento che risolve il nodo dei tagli al ministero dell’istruzione senza aumentare l’orario dei docenti: “E’ una soluzione soddisfacente per coprire l’esborso”.
Polillo ha ricordato che i tagli previsti sono sufficienti a coprire le esigenze di 181 milioni nel 2013, 192,9 milioni nel 2014, e 172 milioni nel 2015 previsti dalla spending review.
Soddisfazione per la soluzione prospettata sui tagli alla scuola che evita l’aumento degli orari per i professori e’ stato espresso dai due relatori di maggioranza, Pierpaolo Baretta del Pd e Renato Brunetta del Pdl. Il fatto e’ stato evidenziato anche da una battuta del presidente della commissione, il legista Giancarlo Giorgetti che chiedendo ai deputati di rumoreggiare ha sottolineato, ”c’e’ un clima da volemose bene”.
”La soluzione del problema – ha detto Baretta – e’ un passaggio importante per evitare un doloroso intervento sugli orari degli insegnati, tra l’altro rispettando con fatica, lo riconosciamo, la legge della spending review”. Il pd sul punto aveva minacciato di non votare la manovra e l’argomento e’ stato piu’ volte al centro delle critiche del segretario Bersani.
”Grande soddisfazione” e’ stata espressa anche dal Brunetta che ritiene si sia migliorato l’intervento in efficacia e qualita’. Brunetta ha invece criticato le modalita’ con le quali ”l’inopportunamente norma era stata inserita nella legge di stabilita’ e per la quale era stato chiesto al ministero di fare il possibile”.