“I leghisti come i nazisti”: polemica sull’opera di Frisò all’ArtVerona

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA

VERONA— Sotto il titolo, “e la storia si ripete”, una fotografia alta un metro e mezzo con tre immagini: quella di un raduno nazista, quella di un raduno fascista, quella di un raduno leghista. E’ questa l’opera che campeggia fra le sale di ArtVerona, arrivata proprio in una delle città più leghiste d’Italia. Autore dell’irriverente trilogia è Johan Frisò, cinquantenne belga residente a Brescia.

Nella sua mini biografia si legge: “Il ragazzo più cattivo della “Generazione Sensation”, decisamente il più provocatorio e dirompente artista che sconvolge la critica dei nostalgici sulle sue opere, con aggettivi come: spiacevoli, trasgressive, scioccanti, assurde, sgradevoli, volgari, repellenti, antiestetiche, distruttive, vomitevoli, orrende, blasfeme, di cattivo gusto”. E ancora: “Nei suoi lavori non ammette il compromesso – si legge -: li realizza basandosi sulla propria visione della cruda realtà della nostra società capitalista”.

Matteo Bragantini, parlamentare veronese del Carroccio ed ex segretario locale del partito, ha commentato: “Un conto è la libertà di pensiero e di espressione, anche provocatoria, a cui ha diritto un artista, ci mancherebbe, un altro conto è esternare un insulto come questo ad un movimento solidale come il nostro e che da sempre è stato per la libertà di tutti. Lo ripeto: questo è un insulto che non ammettiamo. Ora valuteremo cosa fare”.