Leonardo Carioni, il canterino della Lega

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 21:02 OLTRE 6 MESI FA

da sinistra: Leonardo Carioni, Roberto Maroni, Molteni

Parla direttamente del futuro dell’Expo faccia a faccia con Giulio Tremonti, il temuto ministro dell’Economia. È il sesto presidente di Provincia più amato in tutta Italia (primo in Lombardia), almeno secondo un sondaggio del Sole 24 Ore dello scorso gennaio. Ma soprattutto, è l’ugola d’oro della Lega: il chansonnier che con la sua voce intrattiene anche il Senatur Umberto Bossi alle numerosissime feste estive del Partito.

Leonardo Ambrogio Carioni, 58 anni, molto vicino a Giancarlo Giorgetti e stimato dai piani alti di via Bellerio, sede milanese della Lega, è il presidente della Provincia di Como: eletto la prima volta nel 2002, è stato riconfermato con un impressionante 70 per cento delle preferenze tre anni fa. Ma la poltrona principale di Villa Saporiti, la splendida dimora settecentesca trasformata in sede della provincia, non è l’unica su cui siede Carioni, imprenditore tessile che ha aderito alla Lega alla fine degli anni Novanta.

È tra i consigliere della Pedemontana, la società che gestisce il grande progetto autostradale che cambierà il volto della circolazione lombarda, che sta vedendo la luce dopo vent’anni di discussioni; è presidente di Sviluppo sistema fiere, la società creata da Fiera Milano per la valorizzazione e la gestione del sistema fieristico milanese; ma soprattutto è consigliere d’amministrazione della società che organizza l’Expo. Unico uomo della Lega all’interno del cda, Carioni non ha risparmiato le critiche ai ritardi della gestione Moratti, Podestà e Formigoni, giudicando inaccettabile tutto questo tempo sprecato a rincorrere firme su comodati d’uso e approvazione dei progetti.

Sindaco di Turate – Comune del Comasco dove anche risiede – dal 2000, è stato rieletto anche per un secondo mandato nel 2005 nonostante il commissariamento nel 2004. La sua giunta si è distinta per una singolare iniziativa in puro stile leghista, istituendo nel 2009 uno “sportello” comunale dove denunciare i clandestini. Un ufficio di controllo proprio vicino alla sede amministrativa, dove i cittadini di Turate possono segnalare alle autorità la presenza di vicini di casa irregolari o di persone sospette che si nascondono per il paese. Un modo per aiutare il lavoro dei vigili e per segnalare gli affitti in nero, l’ha definito l’allora sindaco, ma l’iniziativa ha fatto storcere parecchi nasi non solo in provincia.

Il suo sorprendente mix di cariche, compresa la contemporaneità di Sindaco di Turate e Presidente della Provincia di Como, gli ha fruttato nel 2007 più di 100 mila euro di reddito, ma soprattutto lo ha reso uno degli esponenti della Lega più in vista in questo momento, un periodo storico in cui il partito di Bossi sta cercando di mettere i suoi uomini nelle posizioni chiave da un punto di vista economico e finanziario.

Ma c’è un’altra sua qualità ad averlo reso così amato dal fondatore del suo partito: le sue abilità canore. La sua voce e l’intonazione perfetta sono state condivise con tutti gli italiani grazie alla sua partecipazione a L’Ugola d’Ora, il concorso canoro tra i politici andato in onda a La Zanzara, il programma condotto da Giuseppe Cruciani su Radio 24, ma le sue esibizioni speciali sono destinate al Senatùr. Morandi, Massimo Ranieri, ma soprattutto Adriano Celentano e la sua “Io non so parlar d’amore”: sono questi i cavalli di battaglia con cui ha conquistato Bossi, per cui anche quest’estate si è esibito diverse volte (alcune in compagnia di Rosy Mauro) sul palco delle Feste della Lega nel triangolo Milano, Como e Varese.