Leopolda, Matteo Renzi: Posto fisso non c’è più. Art.18 come iPhone col gettone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2014 - 11:22 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Matteo Renzi sceglie il palco della Leopolda per rivolgersi a quella parte di sinistra che sabato ha sfilato riempiendo la piazza di Roma nel Corteo della Cgil. Lo fa difendendo a tutto tondo il suo Jobs Act e tornando sulla questione articolo 18.

Per Renzi, in un mondo cambiato, dove non esiste più la “monogamia aziendale” cambia anche il compito della sinistra:

“Di fonte al mondo che cambia a questa velocità, puoi discutere quanto vuoi ma il posto fisso non c’è più. Siccome è cambiato tutto, la monogamia aziendale è in crisi, un partito di sinistra che fa: un dibattito ideologico sulla coperta di Linus o chi perde il posto di lavoro trova uno Stato che si prende carico di lui?”

L’articolo 18, insomma, per Renzi appartiene al passato. E il premier lo dice con una metafora chiarissima:

“Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. E’ finita l’Italia del rullino”.

Quindi una stoccata durissima alla minoranza del Pd:

“Non gli consentiremo di riprendersi il Pd per riportarlo dal 41 al 25%. Non gli consentiremo di fare il partito dei reduci, sarà il partito del futuro”. 

Prima l’incontro con gli operai Thyssen. Chiusura con pienone e contestazione per la Leopolda, la kermesse organizzata per il quinto anno consecutivo dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per il premier, oggi 26 ottobre, non solo il discorso conclusivo ma anche la questione Thyssen Terni.

Renzi, infatti, arrivato alla Leopolda ha incontrato i lavoratori della Ast di Terni arrivati a Firenze per chiedere il sostegno del governo alla vertenza aperta dai metalmeccanici per impedire la chiusura della ThyssenKrupp nella città umbra.

All’incontro partecipano anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quello delle riforme Marianna Madia, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il vicepresidente della Camera, Marina Sereni, che è una deputata umbra.

L’esito dell’incontro tra Renzi e i lavoratori Ast.  “Renzi ci ha detto che da oggi si impegnerà in prima persona e sarà pronto a riconvocare un tavolo immediato a seconda di come andrà la riunione di mercoledi’”. Lo ha detto, aiutandosi con un megafono ai lavoratori che manifestano davanti alla Leopolda, Emilio Trotti della Fim Cisl appena terminato il cui incontro con il premier: “Si è posto come uno di noi”, ha poi raccontato ai giornalisti.

“Gli abbiamo detto – ha spiegato Trotti che nell’incontro con l’ad di mercoledì il ministro Federica Guidi chieda di ritirare questa procedura, in modo che si possa rientrare in fabbrica, perchè la discussione è aperta e ne discuteremo su un nuovo tavolo”. Quindi – ha proseguito – tra lunedì e venerdì Renzi si è impegnato a riconvocare subito le parti con una delegazione ristretta perchè sia più operativa possibile”

“Abbiamo chiesto al premier – ha detto ancora Trotti rivolto al gruppo di lavoratori che aveva animato la protesta davanti alla Leopolda – di far ritirare alla Thyssen Group l’atto unilaterale di abbassare la turnazione sull’area a caldo perchè questo è il primo passo che permette all’azienda di attuare il piano industriale”. Renzi “non sapeva – ha proseguito – che siamo in sciopero permanente e che a novembre rischiamo di non prendere nemmeno un euro”. I manifestanti che per tutto il tempo dell’incontro del loro rappresentante con Renzi ha continuato a urlare slogan si è quindi sciolta.

Le foto della contestazione (Ansa)