Letta e Calenda, corteggiamento al contrario tra stop & go. La verità “uninominale”: chi s’accolla Fratoianni?

Prove di alleanza nel centro-sinistra tutta da inventare. Letta e Calenda, una giornata rincorrersi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2022 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA
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Carlo Calenda (Ansa)

Letta e Calenda: il corteggiamento al contrario tra aperture e veti. Nuovo botta e risposta tra Azione e i Dem sul nodo dell’alleanza con Calenda che invita a stringere: ‘Vediamoci oggi’. Questo il film della giornata – ci stai, non ci stai, lui sì l’altro no, veti e non veti… – ma insomma, al netto della stracitata crisi della politica, il tentativo di mettere insieme una coalizione che almeno limiti la destra col vento in poppa, è davvero complicatissimo. 

Letta e Calenda: il corteggiamento al contrario tra aperture e veti

Colpa di una legge elettorale (Rosatellum) che tutti odiano a parole salvo averla salvata in Parlamento per flagrante omissione di riforma. Letta vuole Calenda a patto che gli ex berluscones non si facciano troppo notare, Calenda vuole Letta a patto che scorie e detriti M5S (anche i convertiti tipo Di Maio) siano anche meno visibili dei nostalgici della sinistra-sinistra.

Bonino: “Perché mi devo ‘ingoiare’ Bonelli e Fratoianni negli uninominali?”

Un rompicapo, anche se una soluzione (o la risposta all’impasse) è abbastanza prosaica. E la si trova nella difficile selezione delle candidature destinate ai seggi uninominali. Lo spiega bene Emma Bonino, che ha almeno il pregio di non nascondersi dietro fumisterie para-ideologiche.

“Io preferirei avere un’alleanza più chiara con il Pd, ma bisogna essere in due per volerlo. Non è che noi mettiamo Gelmini e Carfagna negli uninominali e non capisco perché mi devo ‘ingoiare’ Bonelli e Fratoianni”. Così Emma Bonino, senatrice di +Europa, a Metropolis sulla Webtv di Repubblica. ‘Quindi il problema non sarebbe non candidarli, ma non candidarli negli uninominali?’, chiedono alla senatrice. “Esatto”, risponde Bonino.

Meglio soli o mal accompagnati?

Correre da soli o mal accompagnati, questo è il problema, assillante per gli aspiranti centristi redivivi, comunque pressante per il partito democratico. In mattinata il leader di Azione in un video su twitter si era rivolto direttamente al segretario Dem: ‘Se la risposta sarà ‘No’ – aveva detto – la responsabilità della rottura sarà interamente tua’.

Nel pomeriggio la replica del Pd con un appello a procedere con “alleanze senza veti”. E la controreplica: “Il loro appello non è una risposta”.

“Sono disposto ad incontrarli” – Calenda e Della Vedova -“ma senza preclusioni, no ai veti e no alle sportellate. Io faccio fatica a discutere con le sportellate. Se abbiamo voglia di parlare… bene, sennò è difficile discutere così. Da parte mia c’è la volontà di trovare un’intesa, e farò di tutto per fa sì che l’intesa si raggiunga”, ha detto ancora Letta. Siamo solo agli inizi della contesa, ma il tempo stringe e l’estate sta già finendo.