Letta: “No veti, non galleggeremo. Costituzione va cambiata, servono risposte”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2013 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Letta: "No veti, non galleggeremo. Costituzione va cambiata, servono risposte"

Enrico Letta (Foto LaPresse)

CERNOBBIO – “Abbiamo capito quello che è successo tra febbraio e aprile o ancora siamo ciechi?”. Il premier Enrico Letta lo chiede dalla sala conferenze del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Letta parla poi dei “due terremoti della politica italiana” e della necessità di risposte nuove, perché quelle tradizionali non bastano, e di cambiare la Costituzione e rompere le catene che bloccano l’Italia. 

Letta ha poi ribadito di essere “stradeterminato e concentrato: determinato a non farmi bloccare da veti e a non galleggiare“. Il Governo sta lavorando a un ”Piano Destinazione Italia, che a fine settembre presenteremo e approveremo, con dentro un grande pacchetto di dismissioni e incentivazioni per l’attrazione degli investimenti” esteri, ha aggiunto il premier.

“DUE TERREMOTI” – Letta ha detto: “Abbiamo capito quello che è successo tra febbraio e aprile o ancora siamo ciechi? Sono avvenuti due terremoti non paragonabili a nessuno dei terremoti della politica italiana: il risultato elettorale e l’implosione del Parlamento che non è riuscito a eleggere il presidente della Repubblica”. Il premier ha poi aggiunto: “Le risposte tradizionali. Noi siamo qui per una svolta non per traccheggiare”.

“MI DEDICO SOLO AL GOVERNO” – “Mi dedico totalmente alla missione” del governo, ha detto il premier: “Non potrò occuparmi di un partito, il Pd, cui sono affezionato. Del congresso non potrò occuparmi e non mi occuperò”.

“COSTITUZIONE VA CAMBIATA” – “La nostra Costituzione dobbiamo cambiarla, ed e’ necessario lo sforzo di tutti, non che prevalga lo spirito conservatore – afferma il premier Enrico Letta – Se non la cambiamo non ridurremo il numero dei parlamentari, non riusciremo a fare in modo che ci sia un’unica Camera, come è essenziale, che il Senato sia scelto con elezioni di secondo livello, da sindaci e regioni e non direttamente, che ci sia un seggio elettorale che funzioni”.

A chi “dice che la Costituzione non si tocca”, Letta ricorda che ad esempio essa “impone il bicameralismo paritario che è il motivo per cui si è costretti a legiferare tramite decreti legge, il che è una stortura”.

“ROMPERE LE CATENE” – ”Il nostro paese può fare cose straordinarie se riusciamo a rompere le catene” che ancora frenano l’Italia, ha sottolineato Letta, prima di iniziare ad elencarle. ”La prima è il caos politico permanente, questo rumore di fondo che copre di tutto e che fa sì che la maggior parte delle domande che ricevo dai giornalisti stranieri che orientano gli investimenti riguardino il terremoto permanente del nostro sistema politico”.

Poi, ha proseguito, ”lo spirito conservatore della nostra burocrazia”, ora serve ”una burocrazia che lavori per missioni: quando è raggiunta si cambia, non deve restare non si sa a fare cosa”. Quindi ” la catena delle liturgie, quelle drammatiche liturgie della politica, della gerontocrazia del nostro sistema che ci trasciniamo dietro” E ancora, ”la catena dell’Italia che dice di no a tutto” e quella della ”conservazione rispetto al cambiamento delle regole della politica, che dice la Costituzione non si tocca”.