“L’ho amato, ora deve dimettersi”: Cinzia Cracchi non ci sta e accusa Delbono

Pubblicato il 22 Gennaio 2010 - 10:17 OLTRE 6 MESI FA

L'ex compagna di Delbono Cinzia Cracchi

Le offese no, non le sopporta.

«Stamattina mi ha telefonato un’amica, mi ha detto che su un giornale, accanto alla mia foto, c’era quella della D’Addario. Così io sarei una di quelle… Io Flavio Delbono l’ho amato davvero, non una notte ma sette anni interi. E mi sono rovinata la vita».

Cinzia Cracchi, bionda protagonista del Cinzia-gate, la donna che sta portando il sindaco e la giunta comunale di Bologna verso il crac, si confessa.

«E se anche succedesse? Se Delbono dovrà dimettersi, non sarà la fine del mondo. Uno come lui, cadrà sempre in piedi. Tutti sono solidali con lui, tutti lo proteggono. Se si dimette, vuol dire che pagherà le conseguenze delle sue azioni».

«In questa vicenda una persona sconfitta c’è già: sono io. Sempre sui giornali, Cinzia-gate di qua, Cinzia-gate di là… Ma lo sa chi sono io? Una che ha cominciato a lavorare a 17 anni in un asilo comunale, facevo la “dada”, quella che pulisce i bambini, li imbocca a pranzo… Poi ho fatto i concorsi, sono arrivata in Comune come impiegata. Ed è lì che ho conosciuto Flavio. Io ero orgogliosa di essere una donna che lavora, credo che il lavoro dia la dignità vera a una persona. E ho perso anche quello».

«C’è stato anche chi mi ha avvertito: stai attenta, di Flavio non ti puoi fidare. Sei sposata, hai una figlia… Ma io avevo gli occhi bendati, ero innamorata e basta. Ho lasciato mio marito e nel 2003 ho seguito Flavio che era diventato vice presidente della Regione. Non volevo lasciare il Comune, ma lui è riuscito a convincermi».

Il vice presidente che presenta la sua segretaria come fidanzata e si fa accompagnare da lei in tante trasferte. Nel 2004 l’ex “dada” dell’asilo, grazie all’aiuto di Flavio, tenta anche la carriera politica. Si candida al Consiglio comunale, nella lista Riformisti per Bologna, di cui Delbono è esponente di spicco. È votata soltanto da 170 cittadini e torna al suo lavoro di segretaria. Per stare con lei, il vice presidente ha lasciato la seconda moglie, incinta. Dalla prima moglie aveva avuto una figlia.

«Tutto è finito dopo una litigata. Avvenne una sera del 2008 e il giorno dopo, invece di fare la pace, abbiamo continuato a fare gli arrabbiati. Dopo qualche giorno capimmo che era finita. Lui mi disse che me l’avrebbe fatta pagare. Mi ha mandato al Cup, il centro unico di prenotazioni per la sanità, a fare la centralinista».

Tre anni di silenzio, con una figlia ancora piccola da crescere. Solo l’anno scorso, quando la campagna elettorale per il Comune si avvia verso la fine, Cinzia Cracchi si ribella. Va dal candidato del centrodestra Alfredo Cazzola e gli dice: «Sono stata all’estero con Flavio Delbono, pagava sempre lui. Con che soldi, non so». Il sindaco del Pd vince e tutto sembra acquietarsi.

L’inchiesta viene archiviata a settembre ma riaperta alla vigilia di Natale. Le accuse di Cinzia (confermate ieri) diventano pesantissime.

«Il sindaco Delbono mi ha incontrato più volte dopo che l’inchiesta è stata riaperta. Mi ha offerto consulenze del Comune, un’auto nuova, per il mio silenzio. Il suo legale dice che potrei essere stata io a chiedere un aiuto? Se io lo avessi ricattato vorrebbe dire che lui ha qualcosa da nascondere. Una signora di sua fiducia ha fatto da mediatrice fra lui e me fin da giugno, quando Flavio era in campagna elettorale. Ed è stata premiata: adesso è infatti assessore. Ho parlato al Pm di un bancomat, che poi è stato sequestrato, che Flavio mi aveva dato quando eravamo assieme. Ora dicono che era di un suo amico. Io ho sempre pensato che fosse suo. Con Flavio sono stata anche in Messico, e quella era proprio una vacanza non un viaggio di lavoro».

Si parla, da parte del legale del sindaco, di testimoni presenti agli ultimi incontri. «Se Delbono vuole testimoni ne trova quanti ne vuole. Tutti sono corruttibili». Che succederà, adesso?