Libero: “Renzi accontenta Laura Boldrini: 40mila euro per la parità di genere”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2015 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA
Libero: "Renzi accontenta Laura Boldrini: 40mila euro per la parità di genere"

Libero: “Renzi accontenta Laura Boldrini: 40mila euro per la parità di genere”

ROMA – Quarantamila euro per la ricerca sul “linguaggio di genere”, ovvero quello che rispetta l’identità sessuale e distingue, ad esempio “presidente” da “presidentessa”. Matteo Renzi, scrive Franco Bechis su Libero, ha destinato 40mila euro a una ricerca di questo tipo che accontenta Laura Boldrini, la “presidentessa” della Camera. Una ricerca che accontenta anche una ricercatrice nota al Pd. Ecco cosa scrive Bechis:

Il 17 dicembre scorso ha destinato quella somma non piccola per una “ricerca relativa al linguaggio di genere, con l’obiettivo di approfondire la riflessione sulle relazioni reciproche fra cambiamento socio-culturale e l’evoluzione degli usi linguistici, quale efficace strumento della lotta alle diseguaglianze basate sul genere”. Niente trattativa – Una ricerca per 40 mila euro è davvero pagata profumatamente. Se Palazzo Chigi avesse fatto una gara, probabilmente ci sarebbe stata la fila per vedersela assegnare.

Ma gara non c’è stata, e a trattativa diretta è stata scelta per compilare il libro dei sogni della Boldrini la dottoressa Chiara Meta. Classe 1978, ex insegnante di liceo, ricercatrice di scienze dell’educazione all’Università di Roma Tre, la brava prof non è proprio uno di quei nomi indiscutibili del mondo accademico italiano. Ha pubblicato numerosi saggi su Antonio Gramsci (che con la parità di genere linguistica ci azzecca assai poco) e per Aracne editrice ha dato alle stampe un lavoro che si avvicina un pizzico di più alla materia: “Neofemminismo e legislazione del lavoro negli anni Settanta”. Poco conosciuta nel mondo accademico, la fortunata Meta che ha fatto bingo con quella commessa da 40 mila euro, è invece meglio conosciuta nel vasto mondo del Partito democratico. Anche grazie alla parentela con uno dei leader del Pd laziale: Michele Pompeo Meta, presidente della commissione trasporti della Camera.