Libia, Alemanno scrive a Maroni: “Nessun rifugiato a Roma”

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 21:34 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Alemanno (Foto LaPresse)

ROMA – Roma ”fa già ampiamente la sua parte” e ”non può sopportare ulteriori pesi”. Il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, in una lettera al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiede formalmente ”alle autorità competenti di escludere l’area metropolitana di Roma Capitale dall’elenco dei possibili siti destinati ad accogliere i richiedenti asilo e i profughi provenienti da quelle terre”.

Spiega perché. Oggi anche la governatrice Renata Polverini aveva detto che ”il Lazio, come Roma, è esposto fortemente alla presenza dei clandestini” e che ”il Lazio ha le sue difficoltà”. Perplessità anche da parte del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, che invitava, in merito soprattutto al piano nomadi, a ”non scaricare i problemi sul territorio provinciale”.

Alemanno, nella lettera, è netto. Chiama in causa i ”dati relativi all’emergenza nomadi e a coloro che risiedono negli accampamenti abusivi sorti spontaneamente sul territorio cittadino”. ”I nomadi ospitati nei campi autorizzati sono circa 3.400 – sottolinea nella lettera – mentre 1600 sono quelli che vivono nei campi tollerati, infine si stima una presenza di circa 3000 persone (nomadi e immigrati neo comunitari) che si sono stanziati presso accampamenti di fortuna, spesso privi di qualsiasi requisito in termini di sicurezza e sanità”.

”Inoltre, in attesa dell’approvazione – che ancora una volta vi sollecito – della norma di legge che consentano di rendere certe le procedure di allontanamento dal territorio italiano degli immigrati neo comunitari che non rispettano le condizioni di legalità – aggiunge – è necessario utilizzare alla sua massima capienze le strutture del Cara di Castelnuovo di Porto per poter sgombrare subito questi pericolosi accampamenti abusivi”.

Le presenze di richiedenti e i titolari di protezione internazionale sul territorio romano, superano le 8.000 unità, dice Alemanno. ”Il circuito istituzionale con cui Roma affronta la richiesta di ospitalità è articolato in 22 centri convenzionati per un totale di 1.475 posti disponibili – spiega – La lista di attesa attuale per l’ingresso in una struttura e’ di circa 1.500 persone ed i tempi per l’accesso raggiungono gli 8 mesi”.

Chiare le sue conclusioni: ”Garante dei processi di integrazione, ribadisco la nostra assoluta impossibilità di sostenere ulteriori processi di accoglienza”.