“Vergogna”, “Guerrafondaio”: i lettori del ‘Giornale’ contro la svolta di Berlusconi sulla Libia

Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non è solo la Lega ad opporsi ai bombardamenti in Libia, anche i lettori del ‘Giornale’ sembrano essere contro Silvio Berlusconi. Basta leggere qualche commento lasciato sul sito del ‘giornale di famiglia’ per capire che le acque sono agitate anche nella base del Pdl.

Scorrendo i commenti se ne possono leggere alcuni significativi. “Una sola parola vergogna.Noi non dovevamo entrare in questa guerra per più motivi.E abbiamo anche capito che la nostra Costituzione non conta niente perchè può essere invalidata da una decisione dell’Onu. La nostra è una Costituzione sotto tutela. Cari appartenenti al popolo viola e soci trovatevi un altro lavoro. Forse questa è l’unica cosa buona di tutta questa faccenda”; “Bombardare la Libia? Un motivo in più per vergognarmi di essere italiano. Mah, povera italietta”.

E ancora: “L’ho detto da tempo che siamo in una Repubblica presidenziale!! Ma non dovrebbe essere il Parlamento a decidere queste cose? Il Premier mi sta parecchio deludendo: se vuole una tregua con il Quirinale, non è questo il modo per farlo! Sulla Libia sono sempre stato contrario alla guerra e sono assolutamente d’accordo con la Lega: i bombardamenti sono un’infamia ed uno sfregio ai ns.principi costituzionali…l’inquilino del Colle stavolta l’ha dimenticata la Costituzione?? E’ il caso di dire che stiamo per bombardare un Paese Amico; a favore di chi poi? Di un centinaio di ribelli?? E chi sono questi ribelli ????????????”; “Grosso errore ..l’unica cosa che avrebbero potuto fare i nostri aerei è quella di aprire la strada ai caccia francesi e inglesi munendosi di POD per la GE con i quali disturbare e ingannare i RADAR Libici .. …Presidente mi dispiace ma questa volta ha sbagliato !!!”; “Berlusconi tradisce Gheddafi, i suoi elettori, il popolo italiano. E ora di dire basta. Un governo di inetti commissariato da un vecchio guerrafondaio. Non spezzeremo le reni alla Libia, ma è la fine di B.”.