Libia, Napolitano: “Evitare allarmismi”. I vescovi: “Paura per i raid”

Pubblicato il 20 Marzo 2011 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un appello a non cedere alle paure quello che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto agli italiani in relazione alla crisi libica. “Sono del parere che non si debba mai cedere alle paure, immaginiamoci in questo caso” ha detto il capo dello Stato rispondendo alle domande dei giornalisti. Per Napolitano è necessario in questo momento “evitare allarmismi e anche assolute fantasie che sono soltanto tese a suscitare timori immotivati”.

Appello del Papa per la Libia. Il Pontefice subito dopo l’Angelus, ha detto di provare ”grande apprensione” per la situazione nel Paese, ha assicurato la sua vicinanza e la sua preghiera alla popolazione e ha rivolto un ”pressante appello a quanti hanno responsabilita’ politiche e militari, perche’ abbiano a cuore, anzitutto, l’incolumita’ e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l’accesso ai soccorsi umanitari”.

Anche il cardinale Angelo Bagnasco ha commentato l’inizio dei bombardamenti in Libia. “Speriamo che si svolga tutto rapidamente, in modo giusto ed equo” ha detto. In visita pastorale alla Chiesa di Nostra Signora del Rimedio, in piazza Alimonda a Genova, il presidente della Cei ha auspicato “il rispetto e la salvezza di tanta povera gente che in questo momento è sotto gravi difficoltà e sventure”. “Preghiamo per la salvezza del popolo libico” ha detto anche l’arcivescovo di Genova.

Dalle pagine di Avvenire, anche il ministro degli Esteri Franco Frattini è tornato a parlare di quanto deciso dalle forze alleate. “La nostra scelta è irreversibile, assolutamente irreversibile. Andremo avanti fino a quando il regime non verrà rovesciato”. Il titolare della Farnesina ha ribadito come in questo momento l’Italia non poteva “defilarsi”: “Questo è il momento della responsabilità. E confermare l’impegno italiano è stata la scelta giusta perché era in gioco il prestigio internazionale e non potevamo certo correre il rischio di essere marginalizzati”.

Con un occhio poi alle polemiche interne della Lega, Frattini ha voluto sottolineare che “se la conseguenza dello scontro libico dovesse davvero essere un’ondata migratoria, l’Italia avrà uno straordinario argomento in più per rivendicare il burden sharing con l’Europa”.