Libia: sulla missione ci sarà il voto in Aula, divisa la maggioranza

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Continueremo ad insistere nelle sedi internazionali affinché cappello dell’operazione passi dalla coalizione alla Nato”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha spiegato al termine del consiglio dei ministri convocato in seduta straordinaria per discutere dell’emergenza libica quale sarà la posizione del governo, peraltro anticipata in mattinata da Bruxelles dal ministro degli Esteri Franco Frattini, da oggi in avanti.

La Russa ha commentato che “non c’è mai entusiasmo nell’uso della forza” e ha spiegato che “la nostra adesione è arrivata dopo ogni possibile tentativo di moral suasion. Abbiamo deciso di attendere risoluzione Onu e di intervenire in ossequio ad essa”. Il ministro ha poi precisato che i Tornado italiani non hanno effettuato bombardamenti e che d’ora in avanti si cercherà di garantire il massimo riserbo sulle missioni per evitare che le fughe di informazioni possano servire per dare informazioni strategiche preziose alla controparte. Quanto al voto in Parlamento, chiesto dalla Lega e dalle opposizioni, La Russa ha detto che “non è ancora stato fissato ma non intendiamo sottrarci alla valutazione delle Camere. Dal punto di vista giuridico è sufficiente il voto delle Commissioni, ma dal punto di vista politico riteniamo che il Parlamento non solo debba essere informato ma debba anche esprimersi”.

Un dibattito parlamentare è stato chiesto a gran voce anche dai capigruppo del Pd di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro: “Lo sviluppo della crisi libica e la portata dell’intervento promosso dalle Nazioni Unite e al quale l’Italia partecipa pienamente, richiedono un urgente passaggio nelle aule parlamentari di conferma del voto delle Commissioni di venerdì che ha autorizzato il governo a intraprendere tutte le misure necessarie a dare attuazione alle risoluzioni Onu. È necessario che il Parlamento nel suo plenum possa confermare il sostegno alla posizione del nostro Paese con una piena assunzione di responsabilità”.

E il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro: “La confusione italiana regna nel cielo. Noi siamo disponibili a che l’Italia partecipi nei limiti del mandato Onu e all’insegna delle disposizioni dell’Onu, non con i cosiddetti “volenterosi” che hanno solo lo scopo di fare in fretta e furia una soluzione che dà soltanto preoccupazioni ulteriori. Chiediamo quindi- ha aggiunto – che ci sia una assunzione di responsabilità collettiva e che comunque non si vada oltre i limiti del mandato Onu.