“Licenziare gli statali si potrà”. Patroni Griffi: “I sandicati capiscano”

Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Entro l'estate'' sarà definito per ogni singola amministrazione ''il quadro delle eccedenze del personale in servizio'' e, ''solo se alla fine non si troveranno alternative, l'unica strada rimarrà quella del licenziamento''.

Lo dice in un'intervista ad Avvenire il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi che precisa come la riforma del mercato del lavoro sia solo il ''primo tempo'' di una partita che non sara' chiusa senza la ''ripresa'', ovvero la delega per l'estensione delle nuove norme anche al pubblico impiego.

''Spero che capiscano tutti – auspica il ministro – anche i sindacati. Devono accettare il meccanismo di mobilita' obbligatoria per due anni che gia' esiste ma che ancora non è stato attuato. Devo farlo perche' le amministrazioni pubbliche vanno riorganizzate anche per attuare la spending review sulla spesa pubblica''.

Già ''nella seconda metà di maggio – prosegue – dopo gli incontri che ho in corso con i sindacati, vorrei che si varasse il disegno di legge sulle nuove regole nel pubblico impiego. Si comporra' di due parti: dirigenza e formazione; poi il mercato del lavoro, con la maggior convergenza possibile con il settore privato'' pur tenendo conto delle peculiarita' del pubblico.

Sui dipendenti, chiarisce Griffi, ''i licenziamenti discriminatori hanno una disciplina identica al privato'', ''quelli disciplinari sono regolati da una procedura dettagliata'', mentre ''bisogna ragionare'' sul licenziamento ''per giustificato motivo oggettivo o economico''. ''Il meccanismo della mobilita' deve funzionare'', afferma, altrimenti ''il rischio e' che l'amministrazione pubblica venga vista come una forma impropria di ammortizzatore sociale''. Griffi affronta il nodo della corruzione che definisce ''una patologia vera'' da estirpare, mentre sottolinea che nel pubblico andrebbe riscoperta anche una logica premiale ma oggi le risorse non ci sono.

''Indispensabile'' il tetto agli stipendi dei manager pubblici, e ''c'e' una proposta parlamentare appena depositata per estendere il meccanismo a Enti locali, autorita' indipendenti e Regioni''. Il finanziamento ai partiti? ''Non esiste politica senza costi – spiega Griffi -. La ventata di antipolitica non fa bene a nessuno''.