Licenziati da Berlusconi a l’Espresso: “Noi dipendenti di Arcore, pagati da FI”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2015 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA
Licenziati da Berlusconi a l'Espresso: "Noi dipendenti di Arcore, pagati da FI"

L’ingresso di Villa San Martino ad Arcore

MILANO – Dopo 15 anni di onorato servizio Silvio Berlusconi gli ha dato il benservito: “Cari ragazzi, mi spiace ma ho finito i soldi”, gli avrebbe detto prima di congedarli. E loro, assunti da Forza Italia ma in realtà in servizio ad Arcore alle dirette dipendenze dell’ex Cavaliere, non ci stanno e per questo si sono rivolti al Tribunale del Lavoro. E’ quanto raccontato dagli stessi protagonisti al settimanale l’Espresso, che rivela gli intrighi di quella che a tutti gli effetti sembrerebbe essere una guerra di potere nella villa di Arcore.

Si chiamano Paolo Cagnoni e Giuseppe Villa e per quindici anni, dicono, hanno risposto agli ordini diretti di Berlusconi.

“Avevano compiti di altissima fiducia – riporta l’Espresso –  rispondevano alle lettere dei questuanti, ricevevano politici e amministratori locali, telefonavano ai ministri per impartire indicazioni”.

A firmare il documento che li ha messi alla porta è stata la tesoriera di Forza Italia, Mariarosaria Rossi, alle prese dal dicembre scorso con una vera e propria spending review per tentare di coprire il dissesto finanziario del partito. Tagli che, secondo i due assistenti, non li avrebbero dovuti riguardare: ai giudici di Monza hanno detto infatti che i loro contratti co.co.co. erano fittizi perché celavano in realtà rapporti di lavoro subordinato non dai partiti ma direttamente da Berlusconi.

Racconta Villa a l’Espresso:

“Con Berlusconi avevamo un rapporto diretto soprattutto quando a capo della sua segreteria c’era Marinella (Brambilla: segretaria storica di Berlusconi, ndr). E nel momento in cui lei se ne è andata il clima generale nelle stanze di Arcore è cambiato in peggio”.

Colpa, secondo loro, di Maria Rosaria Rossi da quando Silvio le ha affidato le casse del partito. Scrive ancora l’Espresso che il 30 marzo Berlusconi è chiamato a rispondere al Tribunale del Lavoro di Monza insieme a Forza Italia e al Pdl per licenziamento illegittimo: Cagnoni e Villa lo accusano di mancati contributi previdenziali, presunte frodi attraverso finte ricevute fiscali e non rispondenti alle loro reali mansioni.

“Villa – si legge negli atti citati dall’Espresso – utilizzava esclusivamente mezzi e strumenti di Berlusconi, avendo a disposizione nella sede di Arcore una regolare postazione di lavoro con computer, linea internet, telefono, nonché vitto ai ristoranti locali che venivano pagati dallo stesso Berlusconi”.