Liste pulite: condannati incandidabili già per le elezioni in Lazio e Lombardia

Pubblicato il 5 Novembre 2012 - 09:51 OLTRE 6 MESI FA
Anna Maria Cancellieri (Foto Lapresse)

ROMA – Liste elettorali pulite dai condannati in via definitiva sopra i due anni. Il testo della legge è pronto, ha detto domenica il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. La legge, è questa la previsione, sarà pronta in vista delle prossime elezioni regionali in Lazio, Lombardia e Molise. Le regionali dovrebbero svolgersi in un unico giorno e, secondo il ministro, la prima data utile è stata individuata nel 27 gennaio.

Per la fine della settimana è in programma l’incontro tra il ministro Cancellieri, il ministro della Giustizia Paola Severino e quello della Pubblica amministrazione Patroni Griffi. Poi, entro 15 giorni, il testo passa al vaglio del Consiglio dei ministri e solo dopo verrà approvato dal Parlamento. Le liste elettorali, di solito, vengono compilate 45 giorni prima delle elezioni ma la legge ha previsto una clausola “ad hoc”: i condannati eventualmente candidati decadranno automaticamente. Il Corriere della Sera sintetizza i punti chiave del testo:

I paletti della delega – messi dalle Camere e non dal governo nell’ultimo decreto anticorruzione – vietano la candidatura a chi ha condanne definitive superiori ai due anni per reati di grave allarme sociale e contro la pubblica amministrazione. Ma qualcosa può ancora cambiare: «Nel nostro schema di decreto il patteggiamento è paragonato alla condanna definitiva», spiega Bruno Frattasi. Resta da decidere, poi, la durata dell’incandidabilità. Cioè la sua temporaneità. Che vuol dire? È presto detto: se il giudice non ha inflitto al condannato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, significa che il condannato prima o poi tornerà candidabile. Il decreto servirà appunto a chiarire quando. Non solo: anche i condannati riabilitati potranno essere candidati. Perfino – se riabilitati – quelli che in passato commisero reati gravi come il terrorismo. Ma c’è un ultimo nodo da sciogliere. La frode fiscale per ora non è tra i reati previsti per l’incandidabilità. La riunione di domani al Viminale potrebbe però portare «all’ampliamento del catalogo delle situazioni ostative e all’allargamento delle fattispecie», come dicono all’ufficio affari legislativi del ministero. Cioè, tradotto in parole semplici, potrebbero essere inseriti anche i reati fiscali tra quelli considerati di grave allarme sociale.