Lodo Alfano bocciato. Ripartono i processi contro Silvio Berlusconi

Pubblicato il 7 Ottobre 2009 - 18:44 OLTRE 6 MESI FA

Dopo la bocciatura del Lodo Alfano, Silvio Berlusconi, torna ad essere un normale cittadino davanti alla legge. Ripartono i processi in cui è imputato il presidente del Consiglio a Milano. Un terzo procedimento, quello cosiddetto Mediatrade è ancora in fase di indagini preliminari e il pm Fabio De Pasquale starebbe lavorando per redigere l’avviso di chiusura delle indagini che, di norma, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

In fase di dibattimento si trovano il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset che vedono imputati il premier e parte del management Fininvest e quello in cui Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari con l’avvocato inglese David Mills. In quest’ultimo processo la posizione del premier era stata stralciata e il dibattimento a suo carico sospeso per via del Lodo Alfano, ma i giudici della decima sezione del tribunale di Milano l’hanno proseguito per Mills che è stato condannato a quattro anni e sei mesi.

Venerdì 9 ottobre comincerà per l’avvocato inglese il processo d’appello in cui Berlusconi è  stato chiesto come teste dalla difesa. Diversa la scelta dei giudici della Prima sezione del Tribunale che avevano il processo per tutti nella vicenda della compravendita dei diritti. In questo dibattimento, il premier e gli altri imputati sono accusati di una serie di reati societari per aver, nella ricostruzione dell’accusa, creato fondi neri ‘gonfiando’ i costi dei diritti.

I giudici avevano accolto una contestazione suppletiva del pm de Pasquale relativa a una frode fiscale riferita agli anni 2000-2003 che ha portato allo slittamento in avanti della prescrizione di quattro anni, cioè al marzo del 2012. Nel processo Mills, Berlusconi è invece accusato di aver dato al legale inglese 600mila dollari perché facesse dichiarazioni reticenti in due vecchi processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. I

l lodo Alfano, infine, avrà un riflesso anche a Roma, dove il gip dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione di un procedimento nei riguardi del premier: Berlusconi è indagato per istigazione alla corruzione per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell’approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l’ opposizione con l’ obiettivo di far cadere il governo. Il gip aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, ritenendo che il lodo Alfano, per la sua formulazione, si applicasse anche alla fase del “procedimento” e non solo a quella del “processo” e pertanto violasse più principi costituzionali.