Sì al Lodo Alfano retroattivo. Pd: “Una vergogna”. Idv: “Mostro giuridico, spiana la strada a Berlusconi per il Quirinale”

Pubblicato il 19 Ottobre 2010 - 19:19 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

L’ok al Lodo Alfano retroattivo in Commissione al Senato, alla sospensione dei processi di ieri e di oggi, fa indignare l’opposizione. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha definito le modifiche al Lodo Alfano introdotte al Senato “una vergogna”: “Viaggiamo ai limiti dell’assurdo. E’ indecoroso e vergognoso pensare di procedere ad una assoluzione per via parlamentare. Faremo le barricate con tutte le forze che abbiamo”.

“Non ci stupisce, la norma era fatta per quello. E’ una vergogna, ora devono spiegare”, ha commentato il capogruppo del Pd, Dario Franceschini. Indignato anche l’Idv: “C’era da aspettarselo. Poco più di cinque minuti. – ha detto il presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario – Tanto è durato, in commissione Affari Costituzionali, il dibattito sulla riforma della legge elettorale. Poi si è subito passati a quello che era il vero provvedimento importante per il centrodestra: il Lodo Alfano costituzionale. È una vergogna”.

Durissimo anche Antonio Di Pietro, leader Idv: “Oggi è stata smascherata anche il finto ritorno alla legalità di Fli che al primo passaggio vero si è autosmascherato andando ad appoggiare una norma che garantisce l’impunità al premier”. Poi ancora: “Siamo alla caduta della democrazia e dello stato di diritto. Facciamo un ultimo appello a Fini perché in Aula dica ai suoi parlamentari di non cedere al ricatto”.

In ogni caso, ha aggiunto “saranno i cittadini ad assumersi la responsabilità di decidere se intendono vivere in un paese democratico o in un regime perché l’Idv ha raccolto milioni di firme per il referendum confermativo. Così si prepara la strada dell’immunità per Berlusconi se andrà al Quirinale”. Così il senatore dell’ Idv, Pancho Pardi. “Dopo l’approvazione dell’altro emendamento Vizzini, che equipara presidente della Repubblica e presidente del Consiglio nell’esigenza dello scudo e che lo allarga anche ai reati extrafunzionali, il quadro – sottolinea Pardi è completo. Resta pienamente valida la domanda che ho posto tempo fa in Aula rivolgendomi al premier, e cioè , lei vuole l’immunita’ per andare al Quirinale o andare al Quirinale per l’immunità?”.

Molto critico anche il commento della senatrice Pd, Silvia Della Monica: “Non si è mai vista una Costituzione che stabilisca come anche chi è sottoposto a procedimento penale possa diventare presidente del Consiglio o presidente della Repubblica. In questo modo anche chi è agli arresti domiciliari o in carcere potrà candidarsi al Colle o a Palazzo Chigi”. L’osservazione della senatrice Della Monica nasce dal fatto, ritenuto ‘mostruoso’ dall’opposizione, che la sospensione dei processi non blocca le indagini. “Paradossalmente, essendo sospeso il processo e non le indagini con la relativa possibile custodia cautelare, potremo correre il rischio di avere un capo dello Stato o un capo di governo eletto mentre è agli arresti domiciliari”.

“Siamo al golpe. Gli interessi del premier sbrandellano la giustizia in Italia e cancellano l’uguaglianza davanti alla legge”, ha detto invece Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI-FdS.

“E’ una scelta sbagliata”, ha detto il leader Udc, Pierferdinando Casini.