Ruby, le strategie di Berlusconi: lodo per maggiorenni a 16 anni o emendamento “ad hoc”

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 21:08 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA  – Dopo la proposta di legge  di Luigi Vitali (sanzionare i pm che intercettino in modo illegittimo)  e l’accelerazione sul processo breve, anche il “Lodo-Ruby” comincia a prendere forma. Si tratta di una proposta, già annunciata qualche giorno fa, che punta all’abbassamento a 16 anni della maggiore età  (il presunto rapporto sessuale tra il premier e la giovane marocchina si sarebbe consumato infatti poco prima del compimento del suo diciottesimo compleanno).

Così si eviterebbe ai legali del cavaliere lo sforzo di sollevare il conflitto di competenza territoriale con il trasferimento del processo al Tribunale dei ministri. Un’altra possibilità  passa per l’ennesima modifica al disegno di legge sulla convenzione internazionale di Lanzarote sulla protezione dei minori, da ieri approdato in commissioni riunite di Giustizia e Affari esteri del Senato. Quello della ratifica è stato un iter tormentato: dopo essere stato presentato e approvatoall’unanimità dal Consiglio dei ministri il 13 febbraio 2009, è stato votato il 19 gennaio 2010 dalla Camera, modificato in Senato e approvato il 27 ottobre 2010, nuovamente esaminato e modificato dalla Camera che lo ha licenziato l’11 gennaio scorso.

Ora  rispunta  un emendamento a firma del senatore Roberto Centaro del Pdl, norma cancellata proprio dalla Camera durante il suo secondo passaggio in aula. L’emendamento vuole spostare la competenzaterritoriale dei reati di abuso e violenza contro i minori, compresa la prostituzione, dal tribunale distrettuale a quello circondariale. Sulcaso Ruby, quindi, sarebbe competenteil tribunale di Monza e non quello di Milano.

“L’obiettivo – afferma Roberto Centaro – è quello di accelerare i tempi dei procedimenti perreati contro i minori, che nei tribunali distrettuali rischierebbero lostagno a causa dell’intasamento burocratico e per la quantità deiprocessi in essere, mentre in quelli circondariali no”. Insomma il finerientrerebbe perfettamente nello spirito della convenzione internazionale ratificata proprio con l’intento di inasprire le peneper chi si macchia di reati di abuso e violenza sui minori. Il senatore sostiene che l’emendamento non ha nulla a che vedere con il caso Ruby o con l’ennesima legge ad personam progettata e scritta per difendere Berlusconi.

Le date però lasciano riflettere: la telefonata delpremier alla questura di Milano, dove era sotto stato di fermo Ruby,risale al 27 maggio del 2010, come già detto il trattato di Lanzarote èstato approvato dal Senato il 27 ottobre del 2010, quando l’inchiesta sulla presunta concussione e istigazione alla prostituzione era già stata avviata.