Lombardia, “fece avere consulenze al genero operaio”. Sequestrate 3 case a Galli (Lega)

Pubblicato il 28 Febbraio 2013 - 14:32| Aggiornato il 16 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – L’ex capogruppo della Lega in Lombardia, Stefano Galli, “fece avere una finta consulenza da 196 mila euro al genero operaio“. Questa la motivazione alla base del sequestro disposto dal gip di Milano, Chiara Valori, di 3 appartamenti in Valsassina riconducibili al consigliere regionale. Galli, già indagato per peculato in merito ai rimborsi illeciti al Pirellone (quello che avrebbe pagato il matrimonio della figlia coi rimborsi regionali, per intenderci) dovrà ora rispondere dell’accusa di “truffa aggravata per erogazione indebita di fondi pubblici”.

Il sequestro ai fini di un’eventuale confisca – richiesto dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D’Alessio – è stato disposto per un importo equivalente alla presunta falsa consulenza e per il reato di ”truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.

Galli era già balzato agli onori delle cronache nelle scorse settimane quando era emersa una ricevuta di oltre seimila euro con la quale si era fatto rimborsare parte del banchetto nuziale della figlia. Poi l’ex consigliere si era scusato pubblicamente e aveva annunciato la restituzione di quei soldi che avrebbe ‘incassato’ illecitamente. Galli non è stato né candidato né rieletto alle scorse elezioni regionali.

Stando alle indagini dei pm, poi Galli, quando era capogruppo del Carroccio, avrebbe affidato a suo genero (un operaio che ha come titolo di studio la terza media) una consulenza per la ”valutazione dell’attività legislativa attinente i rapporti tra Regione ed enti locali con particolare attenzione alla provincia di Lecco a supporto dell’attività del consigliere Stefano Galli”. Per un valore di oltre 196 mila euro in due anni. Di qui l’accusa di truffa e la notifica da parte dei militari della Gdf milanese del decreto di sequestro disposto dal gip e relativo, specificamente, a due appartamenti di Galli e ad uno del genero, tutti collocati in Valsassina.