Luca Barbareschi diventa “responsabile” e dice addio a Fli? Lui: “Illazioni”. Fini lo convoca

Pubblicato il 1 Febbraio 2011 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

Luca Barbareschi

ROMA – Le voci di un suo addio si rincorrevano da ore, finché tutte le agenzie hanno pubblicato la notizia: il deputato di Fli Luca Barbareschi, lascerà il gruppo di Futuro e Libertà per aderire ai ‘responsabili’ di Silvano Moffa. Il diretto interessato però ha subito risposto con una nota liquidando come “illazioni” un suo possibile ritorno verso il Pdl, anche se nel pomeriggio è stato convocato da Gianfranco Fini.  «La notizia vera – osserva il deputato Fli e vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera – è che ieri pomeriggio sono stato ad Arcore per incontrare il premier, e sono contento di questo incontro, visto che in Parlamento ho sottolineato più volte come mancasse in questa legislatura un confronto con la leadership del governo, che troppo spesso – aggiunge – ha demandato a colonnelli e portaborse il rapporto con i parlamentari».

«All’incontro con Berlusconi – prosegue – ho parlato della situazione politica e dei diversi problemi che seguo, in particolare la cultura in tutte le sue espressioni e le telecomunicazioni. Il clima avvelenato che viviamo ci fa scordare i problemi del Paese, viceversa rivendico con forza l’urgenza di affrontare questioni determinanti per il nostro futuro. Già in occasione della sfiducia a Bondi avevo confermato la mia indipendenza di giudizio, pensare con preoccupazione e con spirito costruttivo ai problemi del Paese non significa cambiare casacca. Ho visto dunque volentieri il Capo del Governo alla vigilia di scadenze importanti, quali il decreto Milleproroghe – determinante per il futuro del mondo dello spettacolo – e una tornata di nomine strategiche per il mondo delle telecomunicazioni».

«Il mio passaggio in Futuro e Liberta’, fin dalla sua fondazione, è stato convinto e chiaro, e ancora oggi credo che quanto annunciato nel Manifesto degli italiani sia ancor di più attuale – rimarca – solo mi interrogo su alcune scelte successive che sono avvenute in modo repentino e soprattutto troppo poco condiviso. La fondazione del Terzo Polo e la diluizione di Fli in esso –è stato infatti chiaro, fin dall’inizio, la leadership di Casini e di un certo tipo ci centrismo – è secondo me un errore; sono infatti convinto che la fondazione di Futuro e Liberta’ dovesse essere la nascita di un soggetto che recuperava l’identità perduta nel partito del Predellino, e non vorrei che questo passaggio ancora una volta annacquasse la nostra identità”. ”Futuro e Libertà ha un lungo percorso avanti a sé, e credo che il nostro collocamento all’interno del centrodestra non debba essere messo in discussione, così come credo che ci voglia maggiore coinvolgimento nelle scelte, non basta un triumvirato a decidere, con Gianfranco Fini occupato giustamente nel suo ruolo di garanzia di Presidente della Camera – conclude – Occupiamoci dei veri problemi del nostro Paese, sono convinto che anche i nostri elettori non capirebbero se andassimo a braccetto con coloro che fino a ieri sono stati nostri avversari, abbandonando uno schieramento che ci deve vedere ancora protagonisti, la nostra scelta deve essere chiara verso il bipolarismo. Con questi presupposti ho la ferma intenzione di continuare sul cammino che abbiamo intrapreso a Bastia Umbra”.

Ieri, 31 gennaio, aveva bussato alla porta di Villa San Martino ad Arcore per un faccia a faccia di un’ora con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sembra che Gianfranco Fini non sapesse niente dell’incontro e del disagio del deputato attore. In realtà qualche segnale di disagio già era stato lanciato: Barbareschi, la settimana scorsa, non ha partecipato al voto sulla mozione di sfiducia al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.

Poi aveva anche tirato qualche frecciata: «Vorrei capire se questo Terzo Polo può portare avanti azioni politiche comuni. Non si può essere solo un agglomerato. Fli ha molto più potenziale di tutto il Terzo Polo» . E adesso l’ipotesi strappo: dov’è finito tutto il suo appoggio al presidente della Camera e quelle sue frasi contro i traditori? E dove le sue parole dal palco in Umbria alla convention del 6 novembre scorso dove si era pure commosso? «Io sono uscito allo scoperto ancora prima di Fini — aveva detto a Libero —, scontrandomi personalmente con Tremonti e Berlusconi. Nel film “Il Trasformista”criticavo il Pdl due anni prima di entrare in politica».