Luigi De Magistris, Il Giornale: “Il suo testimone di nozze a capo dei vigili”

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Novembre 2013 - 07:04 OLTRE 6 MESI FA
Luigi De Magistris

Luigi De Magistris

NAPOLI – Ancora l’ombra parentopoli sul sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha designato a capo dei vigili urbani, il tenente colonnello della Guardia di finanza, Luigi Acanfora, nonché suo testimone di nozze. Ad annotare la nomina e la relazione tra i due è il Giornale che torna alla carica dopo le polemiche sul fratello Claudio superconsulente, l’amica Anna Falcone nel cda di “Bagnolifutura”, la cugina Lucia Russo nell’assessorato di Pina Tommasielli, i compagni di scuola assessori Carmine Piscopo e Roberta Gaeta, l’amico di famiglia Omero Ambrogi a capo del cda di “Bagnolifutura”.

Riporta il Giornale che finora l’insediamento era slittato per ragioni burocratico-amministrative:

La nomina di Acanfora, infatti, rientra in un pacchetto di 18 assunzioni di dirigenti varato dalla giunta «arancione». Ad agosto scorso, in pieno clima vacanziero, l’amministrazione comunale aveva nominato ben 29 tra dirigenti e staffisti ma, dal governo era arrivato uno deciso stop a queste nomine, per porre dei limiti di spesa per il personale. Gli «arancioni» a quel punto hanno innestato la retromarcia revocando gli incarichi. Ma, Giggino aveva già pronto un piano alternativo, che prevede il taglio di 11 dirigenti, riducendo cosi gli iniziali 29 a 18, per un costo di 2 milioni di euro.

Ma Acanfora non è l’unico fortunato:

c’è anche Luigi Filosa, che sarà nominato dirigente. Filosa è il cognato del campione di legalità e trasparenza, Franco Moxedano, assessore al Personale della giunta arancione, Idv della prima ora e appartenente a una famiglia che gestisce sale bingo. Filosa era incluso tra i promossi a dirigente del blitz ferragostano: scampato ai tagli, entrerà a far parte dell’infornata novembrina. Ad agosto si erano scatenate delle roventi polemiche per la parentopoli arancione. Moxedano e Giggino furono attaccati anche da esponenti della stessa maggioranza, che li accusarono di «familismo amorale». Tra i neo dirigenti vi sono anche una compaesana di Antonio Di Pietro e Alessandro Nardi, sostenitore di Giggino in campagna elettorale, nominato vice capo di Gabinetto.