Luigi Di Maio e il lavoro da steward allo stadio San Paolo: “No, vendeva bibite”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2019 - 20:13| Aggiornato il 21 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Di Maio e il lavoro da steward allo stadio San Paolo: “No, vendeva bibite”

ROMA – Dopo il caso dei lavoratori pagati in nero nell’azienda edile di famiglia e degli abusi edilizi compiuti nei terreni di proprietà del padre, continuano ad emergere particolari della vita privata e lavorativa di Luigi Di Maio. L’ultimo riguarda l’esperienza da steward allo Stadio San Paolo di Napoli di cui il leader M5S e Ministro dello sviluppo economico ha più volte parlato.

Stando a quanto riporta oggi, 7 febbraio, Il Mattino di Napoli, in un articolo a firma di Francesco Pacifico, una delle agenzie che nel 2006 si occupava del servizio nell’impianto sportivo ha fatto sapere che in realtà l’attuale vicepremier non fu impegnato come steward ma come venditore di bibite. “Di Maio lavorava per la ditta che distribuiva le bibite, di proprietà del cugino del consigliere regionale di Fdi Luciano Passariello”, è l’informazione fornita. E un dettaglio lo ha fornito anche un parente del vicepremier: “Lo pagavano 30 euro a partita, erano prestazioni occasionali”.

Nelle altre esperienze citate da Di Maio nel suo curriculum c’è quella del lavoro in trattoria a Pomigliano d’Arco. Il quotidiano di Napoli riporta una nuova versione dei fatti rispetto a quella circolata nei giorni scorsi. Gli ex datori di lavoro affermano: “Il ministro qui non ha mai lavorato a nero, nelle pizzerie di prendere il personale anche per prestazioni occasionali, non lo sapete? L’hanno pagato con i voucher, con la ritenuta d’acconto, ci sono tante formule per chi collabora sporadicamente”. E infine: “Faceva il cameriere senza essere inquadrato. Si occupò del sito a titolo volontario”.