Luigi Lucchi, sindaco Berceto che vuole fare causa allo Stato. “Cerco avvocati”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2013 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Lucchi, sindaco Berceto che vuole fare causa allo Stato. "Cerco avvocati"

Luigi Lucchi, sindaco di Berceto, lo scorso marzo voleva andare in mutande al Quirinale per protestare (Foto Lapresse)

PARMA – Luigi Lucchi, il sindaco di Berceto in provincia di Parma, che lo scorso marzo voleva andare in mutande al Quirinale per protestare contro le tasse e i tagli ai fondi dei Comuni, ci riprova. Ora vuole fare causa allo Stato contro i “furti legalizzati” a spese dei suoi cittadini. A loro, i derubati, lancia un appello prima su Facebook e poi a tutta pagina sulla Gazzetta di Parma: “Denunciamoli!” Lucchi cerca professori, costituzionalisti e avvocati

“che solo per amore di giustiziamettano a disposizione, gratuitamente il loro sapere per difendere il Comune di Berceto (un piccolo Comune) e i suoi cittadini presso organismi internazionali preposti, obbligando uno Stato alla deriva, a raddrizzarsi e rispettare la Costituzione”.

Lucchi ce l’ha con gli esorbitanti costi della politica, ma anche le tasse e le imposte comunali, che nel 2013 hanno messo i i suoi concittadini bercetesi. Accade, secondo Lucchi perché

“abbiamo dei parlamentari nominati e non eletti dal popolo, partiti personali o dediti unicamente al loro interesse. Tutto questo rende impossibile fare politica e utilizzare la politica per il bene del popolo”.

Secondo la contabilità del primo cittadino, i bercetesi

“Sono stati derubati, negli anni passati, da carrozzoni pubblici ed enti di secondo grado, non eletti dai cittadini, di euro 1.818 cadauno”, che sommati a quelli dal 1997 fanno un totale di 4 milioni di euro.

“Nel 2013 inoltre certamente nel disprezzo della Costituzione, il Governo, attraverso leggi, ha preteso da ogni bercetese, con tasse e imposte comunali che ha incamerato usando i sindaci come gabellieri, direttamente come Stato, ben 1.092 euro”.

Quel carrozzone mangiasoldi che è diventato la politica,“pretenderà ancora di più, da ognuno di noi, anche da coloro che economicamente stanno già male”. Per questo il sindaco ha lanciato il suo appello:

“Ci sarà pure un giudice preposto, in Italia o in Europa o perfino all’Onu che si prenderà cura delle ragioni di un Comune, di un Sindaco e dei suoi concittadini verso uno Stato ormai vorace e insolvente nel restituire servizi”.

E chiama la raccolta la cittadinanza per il 21 dicembre: a cominciare dal suo Comune darà vita a una

“protesta non violenta contro l’ingordigia dello Stato. Uniamoci per presentare una denuncia nei confronti dello Stato. Nessuno deve rimanere in silenzio. Abbiamo l’obbligo, come cittadini, di farci sentire, di protestare”.

In marcia ci andrà con le sue “scarpe da sindaco” con le suole consumate, che ha orgogliosamente fotografato e postato su Facebook.