Luigi Zanda (Pd): “Intesa con la destra sulle riforme”

Pubblicato il 7 Aprile 2013 - 10:32| Aggiornato il 20 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Per cambiare la Costituzione, così come per riforme di grande portata come la legge elettorale e la modifica dei regolamenti parlamentari, il dialogo tra sinistra, centro e destra è obbligatorio”, e per questo ”Bersani ha offerto al Pdl la presidenza della Convenzione per le riforme”.

Lo afferma, in un’intervista all’Unità, il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda, secondo cui non ci sono ”grosse differenze tra Bersani e Franceschini, ”nonostante i tentativi di strumentalizzazione del Pdl”. ”Spetterà al prossimo capo dello Stato, e alla personalità alla quale darà l’incarico, la responsabilità di dare soluzione al rebus governo”, rileva Zanda. Il nuovo Presidente ”non potrà  non tener conto delle forze parlamentari e del fatto che c’è un partito che ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato”.

Per Zanda ”non possiamo prescindere da due dati oggettivi. Il primo è  che alla Camera c’è una maggioranza certa e al Senato no. Il secondo è che se dovessimo tornare a votare si riproporrebbe l’attuale situazione di stallo”. ”Tutta la fatica di Bersani ha avuto come stella polare l’obiettivo di evitare il voto. E’ il Pd nel suo complesso che non vuole tornare alle urne, perché  sa che l’Italia potrebbe fare una brutta fine se imboccasse la strada di elezioni che seguono elezioni alle quali seguono altre elezioni. Noi – conclude – possiamo pensare di votare ancora solo se avremo una legge elettorale meno delinquenziale di quella attuale”.