Luigi Zanda: “Volgarità di Salvini su Napolitano sono pietose”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2016 - 05:45 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Zanda: "Volgarità di Salvini su Napolitano sono pietose"

Luigi Zanda: “Volgarità di Salvini su Napolitano sono pietose”

ROMA – “Il ripetersi delle volgarità di Salvini su Napolitano è pietoso”: con queste parole il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, commenta l’ultimo attacco del leader della Lega all’ex presidente della Repubblica, criticato per il suo impegno a favore del sì al referendum di ottobre promosso dal governo Renzi.

“Salvini da mesi alza i toni contro le istituzioni della Repubblica e contro il presidente Napolitano. Della sua campagna elettorale non si ricorda una sola proposta politica ma solo violenza verbale, slogan populisti e toni scomposti. Davvero poco, molto poco, per chi ambisce alla leadership di una forza politica di largo consenso”, ha detto Zanda.

Nel mirino del presidente dei senatori del Pd un post scritto da Matteo Salvini su Facebook:

L’anziano comunista Napolitano spera che gli italiani votino in massa sì al Referendum di Renzi: “Mi ci sono rotto la testa 9 anni”. Bene, speriamo che si prenda una bella capocciata a ottobre. E che poi si ritiri, e la smetta di rompere le palle agli italiani”.

Poche righe scritte dopo l’intervento di Giorgio Napolitano all’Assemblea della Cna: “Auspico con tutte le mie forze e la mia convinzione che la stragrande maggioranza dei cittadini non faccia finire nel nulla gli sforzi messi in atto in questi due anni in Parlamento”, aveva detto in mattinata il presidente emerito della Repubblica parlando del referendum sulle riforme.

“Far prevalere il senso dell’interesse comune al di là del confronto fra forze diverse che si contrappongono per la guida del Paese: è questo lo spirito che deve continuare a guidarci, aveva detto Napolitano. Non è qualcosa di impossibile, lo abbiamo saputo fare e dobbiamo mostrarci capaci di farlo ancora. E per liberarci di zavorre e questioni che ci impegnavano da tempo occorreva aprire una stagione di riforme”.