In Trentino arriva il “grande fratello” dei cassonetti

Paolo Riva*
Pubblicato il 25 Febbraio 2010 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Scarico abusivo di rifiuti. A Lavis, telecamere per combatterlo.

Telecamere contro chi sporca. Lo ha deciso il sindaco di Lavis, 15 chilometri a nord di Trento, stanco di vedere gli sforzi della suaamministrazione nel campo della raccolta differenziata frustrati dai maleducati che abbandonano i rifiuti fuori dai cassonetti.

Il Comune, guidato dal 2004 da una lista civica autonomista di centro destra, ha deciso di modificare il regolamento comunale per poter sistemare delle telecamere in “aree ecologiche poste in luoghi isolati, dove risulta molto facile non essere visti e non praticare la raccolta differenziata dei rifiuti, gettando quindi nei cassonetti tutto alla rinfusa” ha spiegato al Trentino l’assessore ai lavori pubblici Bruno Franch. “Il solo posizionamento di questi strumenti di ripresa – ha proseguito – dovrebbe servire da deterrente e porre fine anche al fenomeno dei rifiuti provenienti da fuori, in particolare dai paesi a nord di Lavis”.

Il provvedimento si inserisce in un impegno ben più ampio del comune trentino nell’ambito rifiuti. I lavisiani sono tenuti a differenziare carta, cartone, plastica, vetro e lattine. E anche rifiuti pericolosi, indumenti usati, frazione organica, legno, ramaglie e metalli ferrosi. Uno sforzo che però viene ripagato dal 2003 con una tariffa puntuale che, a differenza della comune tassa basata sulla metratura dell’abitazione, permette alle famiglie del paese di pagare in base a quanti rifiuti effettivamente producono.

A Lavis, inoltre, ha sede il consorzio Asia che gestisce la raccolta di 33 comuni della provincia di Trento e lo scorso anno ha registrato, con una percentuale di raccolta differenziata del 67,4 percento, la nona miglior prestazione della penisola.

*Scuola di Giornalismo LUISS