Lupi: “Divorzio breve? Paradosso, non norma di civiltà”

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Con il via libera al divorzio breve da parte della commissione Giustizia della Camera non siamo davanti ad una norma di civiltà, come qualcuno sta sostenendo, ma ad uno strano paradosso. Da un lato, infatti, abbiamo una Costituzione che sancisce in maniera inequivocabile l’importanza della famiglia fondata sul contratto matrimoniale, dall’altro il Parlamento cerca, nascondendosi dietro motivazioni ‘umanitarie’ di trasformare questo contratto in carta straccia”. Lo afferma Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera.

“Sia chiaro, nessuno, men che meno io, vuole mettere in discussione la possibilità che una persona possa divorziare. Il problema è il percorso che porta a questa scelta. I tre anni sono, secondo me, un tempo ragionevole che permette di maturare una decisione responsabile.

Che valore assumerebbe il contratto matrimoniale sapendo che può essere rescisso come se niente fosse? La politica non può piegarsi a logiche relativiste. Certo, so bene che l’obiezione che viene fatta davanti a discorsi di questo tipo, è: ‘Però normalmente i tre anni si trasformano in un tempo indefinito’. Perfetto, svolgiamo fino in fondo il nostro compito, preoccupiamoci di far rispettare la legge e evitiamo inutili lungaggini burocratiche. Le scorciatoie non servono”.