M5s, candidato premier prenderà il posto di Grillo. Ammessi anche gli indagati

M5s, candidato premier prenderà il posto di Grillo. Ammessi anche gli indagati
M5s, candidato premier prenderà il posto di Grillo. Ammessi anche gli indagati

ROMA  – Il Movimento 5 stelle scrive le linee guida per le candidature alle primarie, sia del candidato premier che per i governatori regionali. Una vera e propria rivoluzione, come si legge dal blog di Beppe Grillo, con il candidato premier che diventerà il capo della forza politica e prenderà di fatto il posto di leader fino ad oggi affidato al comico genovese. Altra importante novità riguarda i candidati indagati per un reato: saranno ammessi a concorrere alle primarie, a patto che chiarisca le motivazioni per cui si ritrova iscritto nel registro degli indagati e renda pubblici tutti gli atti a suo carico.

“Chi ritiene di avere i requisiti necessari per avanzare la propria candidatura, dovrà provvedere entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno lunedì 18 settembre 2017 ad accettare la candidatura accedendo alla propria pagina”, si legge nel post che aggiunge: la lista dei candidati “verrà sottoposta alla votazione in Rete”. Al voto avranno accesso gli iscritti al M5S entro il 1 gennaio 2017.

Il candidato premier, si legge nel Blog di Beppe Grillo, “depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle per le prossime elezioni”. La dicitura “capo della forza politica” fa riferimento all’Italicum modificato dalla Consulta in vigore attualmente e precisamente all’articolo 14 bis della legge. Nella legge elettorale, infatti, si prevede:

“Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione”.

Nel 2013, con il Porcellum che prevedeva l’indicazione del capo della forza politica, il M5S indicò Beppe Grillo. Sarà candidabile premier per il M5s anche chi indagato a patto di chiarine le motivazioni:

“Ai candidati a conoscenza di indagini o procedimenti penali verrà richiesto un certificato rilasciato ai sensi dell’art. 335 del c.p.p., nonché i documenti relativi ai fatti contestati ed una breve relazione illustrativa dei fatti con autorizzazione espressa alla pubblicazione di tali atti nell’ambito dello spazio riservato a ciascun candidato”.

Il regolamento stabilisce che potrà proporsi come candidato premier del M5s chi abbia esperito un mandato da portavoce nell’ambito delle varie istituzioni nazionali o locali e quanti “non si siano dimessi durante l’esercizio del mandato, non abbiano cambiato gruppo” politico, siano in possesso dei requisiti previsti per le cariche elettive nel Regolamento M5s, quanti “non abbiano tenuto condotte in contrasto con i principi, valori, programmi, nonché con l’immagine del M5s, del suo simbolo e del suo Garante” e quanti non siano attualmente parti ricorrenti o parti in giudizi promossi contro il Movimento e contro Beppe Grillo.

Ovviamente, come nelle precedenti tornate, non potrà candidarsi chi abbia “mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello con forze politiche diverse dal M5s” e “che non siano mai stati iscritti ad alcun partito”.

 

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