M5S, caso “olio di ricino”. Castelli: “Non ai giornalisti ma ai mafiosi”

Pubblicato il 4 Giugno 2013 - 21:16 OLTRE 6 MESI FA
M5S, caso "olio di ricino. Castelli: "Non ai giornalisti ma ai mafiosi"

Laura Castelli (Foto Lapresse)

ROMA – Il Parlamento si infiamma sull’olio di ricino. La miccia è stata accesa dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli. Un incendio scoppiato per quella sua frase, detta a margine del suo intervento sui No Tav: “Il maggior quotidiano piemontese (La Stampa, ndr), nello stesso giorno in cui annunciava l’arrivo del ministro dell’Interno per decidere l’apertura forzata e forzosa del cantiere della Maddalena commentava nelle pagine a fianco una grande operazione dei carabinieri del comando di Torino sotto il titolo: ‘Le mafie minacciano anche le grandi opere’. Lo trovo davvero buffo io a questi attori sì che darei l’olio di ricino”. 

In un primo momento tutti hanno interpretato gli “attori” come i giornalisti. E il passo alla frase “A certi giornalisti darei l’olio di ricino” è stato breve. Poco dopo la smentita della Castelli: “Chi accusa non ha sentito il dibattito in aula. Il consigliere della Lega nord, Allasia, riferendosi ai manifestanti No tav ha detto: ‘forse vi servirebbe un po’ di olio di ricino per capire. Nel mio discorso ho ripreso l’olio di ricino citando un articolo riportato dalle cronache di Torino in cui il ministro stava inaugurando il cantiere della Maddalena, in cui diceva la mafia nelle grandi opere. Io ho detto: ‘a questi attori andrebbe l’olio di ricino, agli attori, la mafia dentro le grandi opere’. Quindi non c’è nessunriferimento ai giornalisti…”.