M5s, Marino Mastrangeli: “D’Urso? Se mi chiama vado anche da Vespa”

Pubblicato il 30 Marzo 2013 - 13:00| Aggiornato il 29 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Se Vespa mi chiama vado anche da lui“, Marino Mastrangeli il senatore M5s che ha suscitato non poche polemiche all’interno del Movimento per aver partecipato come ospite al programma di Barbara D’Urso, rincara la dose di sconcerto tra i suoi.

Dopo essersi guadagnato l’appellativo di “Pomeriggio 5 Mastrangeli”, il senatore M5s che ha di fatto violato il codice di comportamento firmato da tutti i parlamentari 5 Stelle, non sembra mostrare alcun pentimento. Anzi, in un’intervista al quotidiano romano il Messaggero, afferma: “Ora non succede proprio niente”, ”perché dovrebbero espellermi? Non mi risulta”.

E scomoda l’articolo 54 della Costituzione: ”Non vado da nessuna parte – ribadisce – Ho accettato l’invito della cittadina elettrice Barbara D’Urso per una questione di educazione. Ricordo che ogni funzionario pubblico ha il dovere in base all’articolo 54 della Costituzione di adempiere alle proprie funzioni con disciplina e onore. E’ quello che ho fatto”.

”Io – si difende Mastrangeli – non ho mica partecipato a uno di quei talk show insopportabili che sono oggettivamente una distorsione della politica. Se i miei colleghi mi hanno visto in tv sanno cosa voglio dire. Non mi sono seduto in un salotto a battibeccare con gli altri. Ho risposto alle domande di una cittadina elettrice. Ogni giorno i miei elettori mi invitano a decine di eventi diversi. Quando posso ci vado”.

Mastrangeli spiega di non dover chiedere il permesso a nessuno per questo non ne ha parlato prima con il portavoce Crimi: ”Ma perché – domanda retorico – ogni volta che sposto un piede devo dirlo a Crimi?”.

Alla domanda se sia disponibile ad andare in tv anche da Bruno Vespa in caso di invito, Mastrangeli non si vincola: ”Se si trattasse di un’intervista senza altri ospiti nello studio di Porta a Porta non vedo il problema. Anche Vespa è un cittadino elettore come gli altri”.