M5S, ora il web è un’insidia. Casaleggio agli eletti: “In guardia”

Pubblicato il 7 Marzo 2013 - 20:51| Aggiornato il 10 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La rete li ha portati in Parlamento con il 25% ma ora alla rete devono stare attenti. Gianroberto Casaleggio ammonisce i grillini e li mette in guardia proprio da quei social network che tanto hanno contribuito alla vittoria elettorale del Movimento Cinque Stelle.

Internet, in ogni caso, resterà il fulcro delle decisioni del M5S, anche per la scelta del prossimo presidente della Repubblica: “Dobbiamo decidere in maniera collegiale con tutto il portale online. Prima cosa, scegliere un candidato per Presidente della Repubblica, lo sceglieremo tutti insieme con migliaia di iscritti sul portale. Voi avrete il dovere di portare avanti la candidatura più votata”

Ma la questione web, per il Movimento Cinque Stelle, ora diventa improvvisamente sensibile. Perché se cerchi i profili dei neo eletti grillini su Facebook trovi di tutto; il tono spesso è goliardico, giovanilistico, insomma quello dello scherzo. Ma se tra le informazioni visibili sul profilo online di un neoeletto in Parlamento alla voce ‘Orientamento politico’ non trovi l’indicazione del suo partito, ma la voce ”In Italia è tutto una barzelletta” la sorpresa è grande.

Protagonista involontario è Francesco D’Uva, appena eletto alla Camera dei deputati con il M5S. E’ evidente che il neoparlamentare ‘a cinque stelle’ volesse essere ironico e lo si capisce quando alla voce datore di lavoro si legge ”Lanciatore di coltelli”.

Ma internet è l o strumento più adatto (almeno fino a quando non faranno l’ingresso in Parlamento) per conoscere i rappresentanti di un MoVimento, nato sul web e vincitore delle ultime elezioni. Casaleggio, lunedì nel corso dell’assemblea a Roma con i neoeletti ‘a cinque stelle’, ha messo in guardia sull’uso di Facebook: ”Occhio. Attenti ai social media, non avrete più privacy, quello che scrivete ve lo ritrovate nei giornali”, ha detto ai parlamentari.

”Lo so, è molto limitante, ma dovete stare molto attenti, cercano notizie oppure se le inventano direttamente”, aggiunge. Al di là del timore di ‘trappole’, internet resta di fatto un modo per conoscere meglio, ma anche ‘fare le pulci’ a chi rappresenterà circa un terzo degli italiani in Parlamento.

C’è chi pubblica la foto della lettera di proclamazione di elezione alla Camera dei deputati; qualcuno come Andrea Vallascas quelle scattate nei pressi di Palazzo Chigi; altri chiedono aiuto per ‘fare ripetizioni’ di diritto o inglese in vista degli impegni parlamentari; la maggior parte inserisce gli ultimi interventi di Beppe Grillo e Dario Fo. E’ l’esercito dei neo-parlamentari del M5S messi ‘in vetrina’ su facebook.

La quasi totalità dei parlamentari ‘a cinque stelle’ ha un profilo in rete con il quale mantiene i rapporti con amici e militanti. D’altronde, e’ la pattuglia con l’eta’ media piu’ bassa nel Palazzo; e proprio attraverso la rete passera’ la comunicazione del M5S. Ci sono i profili più ‘impegnati’ come quello di Marco, eletto in Veneto, che chiude all’ipotesi di accordo con il Pd: ”Vorrei fosse chiaro a tutti.

Aver (forse) votato per il movimento 5 stelle non vi autorizza a telefonare all’eletto del Movimento per riempirlo di stupidaggini sul senso di responsabilità e sulla pericolosità di un mancato appoggio ai partiti”, scrive. ”Vi posso garantire che con il sottoscritto è tempo perso. Nessuno è più convinto sul fatto che il Movimento non debba fare nessun tipo di alleanza”.

O anche quello di Alessandro, eletto nel Lazio, che parla di ”controllo popolare”, ”società senza intermediari”. E ne approfitta anche per chiedere se ”c’è una persona magari madrelingua disposta a preparare un Dipendente del Popolo” per riprendere l’inglese.

Più leggero il profilo di Massimo che, come datore di lavoro, inserisce Montecitorio presso Camera dei deputati. Paola, eletta al Senato, si cimenta nella poesia in romanesco: ”Dormite pure voi se ancora ce riuscite – scrive – è in atto er cambiamento e adesso lo sentite. Fuori dai giochi sporchi, giornali e televisione. Pacifica ed epocale… ecco la rivoluzione”.