M5s, riunione Camera. Grillini contro cronisti infiltrati: “Beccato, beccato!!”

Pubblicato il 13 Marzo 2013 - 16:47| Aggiornato il 28 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Beccato, beccato!”, gridano i grillini ai cronisti infiltrati a Montecitorio nel corso della riunione per scegliere i candidati M5s da presentare alla presidenza della Camera. Riuniti nella Sala della Regina, gli eletti a cinque stelle innanzitutto si guardano intorno sospettosi e votano su alcune procedure: prima quella ‘anti-infiltrato’. E’ semplice: l’identificazione avviene con appello per Regione di elezione e contestuale verifica dei presenti con controllo del vicino di posto. La procedura è stata eseguita e al cronista scoperto il gruppo ha gridato in coro: ”Beccato, beccato!!”.

Alle prime battute dell’Assemblea sono riusciti ad assistere tre giornalisti che si sono intrufolati nella Sala nonostante lo schieramento di commessi e componenti dell’ufficio stampa della Camera davvero insolito per questo genere di riunioni. Dopo i primi due cronisti ‘beccati’ e accompagnati fuori dagli assistenti parlamentari, è scattata la procedura di caccia all’infiltrato: “Guardate chi è seduto accanto a voi – ha detto la capogruppo Roberta Lombardi – se non risponde all’appello il gioco è fatto”. E’ partito quindi un appello in ordine di Regione di elezione, partendo dall’Abruzzo. Espulso anche l’ultimo superstite.

Il gruppo ha quindi affrontato il nodo rapporti con la stampa: il dubbio è se procedere con un video-comunicato come martedì o se convocare una conferenza stampa, con tanto di tv. C’è chi ha avanzato l’idea di trasmettere in streaming l’incontro.

Altro punto affrontato è stato quello delle delegazioni: dopo l’incontro di martedì con il Pd, è stata infatti confermata la procedura che punta ad evitare incontri faccia a faccia. Le delegazioni, anche se micro-delegazioni, dovranno però essere stabilite prima per evitare, questo il lessico utilizzato,  il ”mucchio selvaggio” che si è verificato ieri con il Pd quando all’incontro si sono presentati troppi parlamentari costringendo ‘gli ospiti’ addirittura a dover cambiare sala.