M5S: “No nomi per governo”. Ma 30 grillini dicono no. Muzzi: “In futuro…”

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 11:00| Aggiornato il 6 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sale la tensione e crescono i malumori all’interno del Movimento 5 stelle. Al termine di una giornata non proprio rilassata, i gruppi parlamentari si sono riuniti in assemblea plenaria (deputati e senatori insieme) per decidere la linea da tenere alla luce delle varie opinioni maturate sui saggi di Napolitano. I deputati e senatori del M5S hanno optato ancora una volta per la linea dura: hanno detto no alla presentazione di una rosa di nomi da proporre per un eventuale governo ”a cinque stelle”.

E’ stato un voto sofferto, tra le lacrime di chi, come la deputata Mara Muzzi, ha lasciato l’incontro piangendo poco prima della votazione. La decisione è stata presa a maggioranza, e non all’unanimità come nelle scorse assemblee. Una trentina erano favorevoli ad una trattativa, sostiene La Stampa, 80 hanno dett0 no. Vince la linea dura non senza creare spaccature.

Alla riunione il clima è stato teso. Andrea Malaguti sul quotidiano La Stampa racconta che già in mattinata

un gruppo di una trentina di “trattivisti”, deputati infastiditi dalla scelta del papa ligure di restare fuori dal campo, ha deciso di fare emergere le differenze. “E’ arrivato il momento di guardarci negli occhi. Siamo in Parlamento per confrontarci con gli altri. Sarebbe ora che anche Beppe Grillo si presentasse e discutesse con noi”.

La deputata Mara Muzzi il giorno dopo racconta: “Abbiamo già visto che la nostra presenza in parlamento sta producendo cambiamenti positivi e credo che per poter continuare ad influenzare la politica sia necessario provare a giocare concretamente le nostre carte. Non è un no in assoluto a fare nomi, ma è un no per ora, motivato da chi lo ha voluto con precise argomentazioni. In futuro ci saranno probabilmente nuove consultazioni e non possiamo escludere che vengano prese di volta in volta decisioni diverse, in base a quelle che riterremo le scelte migliori per il Paese”.