ROMA – La senatrice Serenella Fucksia è stata espulsa dal Movimento 5 Stelle. Il voto impietoso della Rete ha deciso quasi all’unanimità per la cacciata della parlamentare accusata di non aver restituito parte dei suoi emolumenti. Sul blog di Beppe Grillo hanno votato 26.630 iscritti certificati: il 92,6%, pari a 24.667 votanti si è espresso a favore dell’espulsione, mentre uno sparuto 7,4%, pari a 1.963 preferenze, ha votato NO.
Sale dunque a 37 il numero dei parlamentari grillini “persi” da inizio legislatura: 18 deputati e 19 senatori. Con le elezioni del 2013 Beppe Grillo era infatti riuscito a mandare in Parlamento 109 deputati e 54 senatori: ora tra espulsioni e volontari abbandoni sono rimasti in 91 deputati e 35 senatori. Contro la procedura di espulsione la senatrice Fucksia può decidere di ricorrere al comitato d’appello del Movimento ma lei è già partita al contrattacco, accusando di essere stata “mobbizzata dal capogruppo M5s, posso documentarlo”.
In realtà nel cahier de doleance che il Movimento contesta alla senatrice non c’è solo l’annosa rendicontazione e neppure la recente difesa del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. La parlamentare marchigiana del Movimento vanta nel suo curriculum anche il voto contrario all’autorizzazione a procedere per istigazione al razzismo del leghista Roberto Calderoli che aveva paragonato il ministro Cecile Kyenge ad un orango e fino all’ultimo si è opposta all’arresto di Giovanni Bilardi (Ncd) coinvolto nell’inchiesta sulle spese pazze in Calabria.
Stando ai dati rilevati da Openpolis la senatrice ha votato 253 volte diversamente dal suo gruppo parlamentare: un atteggiamento più volte stigmatizzato dai suoi colleghi anche se la percentuale rispetto al totale dei suoi voti risulta sostanzialmente bassa, il 2,8%. Ma la senatrice si è espressa in dissenso nei “voti chiave” dei 5 Stelle sulla rendicontazione dei partiti ed è risultata assente nel voto sulla riforma del Senato e nelle due votazioni di bilancio 2014 e 2015.
Fucksia ha votato diversamente dal suo gruppo anche sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione mentre, in un dettagliato j’accuse postato da un attivista sul blog, viene accusata per aver “espresso più volte critiche all’operato del M5S” e di aver “lavorato spesso con i parlamentari espulsi dal M5S” tanto da essere stata “spesso più dalla parte dei nemici politici che del M5S”.Dissidente, quindi, e non solo: “E’ stata assente quasi a una votazione su 3” riporta l’attivista. Nel marzo 2014 Fucskia fu sfiduciata dal suo meet up di base ma dopo un chiarimento con i vertici del Movimento si salvò da un’ondata di espulsioni che riguardarono altri parlamentari pentastellati mentre fece molto discutere un’intervista, poi smentita, al quotidiano Il Messaggero in cui la senatrice si esprimeva sull’incandidabilità di Silvio Berlusconi (“Ho detto semplicemente che la giustizia ha materiale per fare il suo corso” spiegò).