M5S contro i soldi alle imprese subito. I Wile Coyote appesi alle nuvole

Pubblicato il 27 Marzo 2013 - 12:43| Aggiornato il 16 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Crediti alle imprese e M5S. Un no degno di Wile Coyote a spasso fra le nuvole. Per i grillini, l’accelerazione sull’iter parlamentare è “una porcata di fine legislatura”. Questo è ciò che ha dichiarato la capogruppo M5S alla Camera Roberta Lombardi: un giudizio tranchant, inappellabile, su una questione capitale per la ripresa economica come il sospiratissimo pagamento da parte dello Stato degli arretrati con le aziende. Una boccata d’ossigeno, concordano tutti, un impegno imprescindibile. Non per M5S, non a queste condizioni (loro dicono che il decreto si decide nel segreto delle stanze del Palazzo a tutto beneficio delle solite banche)

Sia il Sole 24 Ore che il Corriere della Sera sottolineano in prima pagina il “passo falso” collegato al “muro” grillino. Guido Gentili sul quotidiano economico del 27 marzo è responsabile della metafora sul coyote più distratto della storia, copiata direttamente dal comico più importante d’Italia. Nonostante i numeri della crisi, la politica (della quale M5S è adesso parte integrante) continua a galleggiare con i “piedi fortemente appoggiati sulle nuvole” (stavolta è Flaiano). Compreso nella catena di errori che dai marò alle “troie” di Battiato fino alla mission impossible di Bersani, c’è l’anatema “porcata di fine legislatura” con cui i grillini liquidano l’urgenza del provvedimento sblocca-pagamenti alle imprese. Una tafazzata, verrebbe da dire visto il clima pop.

Dario Di Vico sul Corriere della Sera, sempre sulla stessa questione, rileva un’aggravante rispetto al “muro” eretto dai grillini: che fine fa il rapporto con il popolo delle partite Iva, dei piccoli imprenditori, dei  sedotti e abbandonati da Grillo? Usa la parola “tradimento” Di Vico, mentre invita i grillini a non imitare il capo, discutibile quanto si vuole ma infallibile nei tempi comici e nella gestione della scena pubblica. Tornino “cittadini della porta accanto” perché, in definitiva

“i Cinque Stelle partono dall’attacco alle banche ma finiscono per opporsi a un provvedimento urgente atteso come il pane da quegli imprenditori ed artigiani che specie nel nordest li hanno votati copiosamente”.

Urgono,  e non solo per Wile Coyote, “lezioni di gravità”. Del resto, sempre appoggiati sulle nuvole, si rischiano identificazioni impossibili con il corpo dei rappresentati. Chissà cosa direbbe un artigiano o un fornitore del fatto che, come sentenzia Roberta Lombardi, “Noi non incontriamo le parti sociali perché siamo le parti sociali”.

Stando così in alto, a spasso tra le nuvole, qualche vertigine, però, inizia ad incrinare l’unanimità grillina, all’esterno filtrano contestazioni all’indirizzo della capogruppo. Racconta Annalisa Cuzzocrea su Repubblica del 27 marzo:

Dal Senato, qualcuno la accusa anche di non essere abbastanza preparata: «Basta vedere il discorso sui debiti della pubblica amministrazione, i commenti al video che ha fatto la stanno massacrando». Nelle immagini postate sul blog di Grillo, Lombardi spiega come la commissione speciale per i debiti con la PA sia una «porcata di fine legislatura», perché parte dei soldi verranno restituiti alle banche e non direttamente alle imprese. Chi la critica spiega come sia un meccanismo obbligato, visto che si tratta di debiti che le imprese hanno già contratto con le banche, e si chiede perché il Movimento voglia bloccare l’unica cosa positiva che la legislatura può fare da subito.