Cinisi: la casa del boss diventa un centro di cultura in ricordo di Impastato

Pubblicato il 9 Maggio 2010 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA

Giovanni Impastato, fratello di Peppino

La casa del boss Tano Badalamenti, affidata oggi ufficialmente all’associazione Peppino Impastato, che porta il nome del militante di Democrazia proletaria ucciso il 9 maggio del ’78 proprio su ordine del boss mafioso di Cinisi, diventera’ un centro culturale.

Ospiterà una biblioteca pubblica comprendente i circa duecento volumi di proprietà di Impastato e gli oltre mille libri acquisiti con diverse donazioni: si tratta di testi di storia, geografia, letteratura, filosofia, sociologia, economia, con una specifica presenza di argomenti relativi alla storia della Sicilia e del movimento operaio e contadino pubblica.

Nel centro si svolgeranno attività come quelle che caratterizzarono il “Circolo Musica e Cultura”, fondato da Impastato negli anni ’76 e ’77: cineforum, dibattiti, recital, presentazioni di libri e mostre. Nei locali dell’edificio si organizzeranno anche corsi di recupero scolastico e di educazione musicale rivolti ai bambini e ai ragazzi.

Il progetto parte da questa sera, dopo che al termine del tradizionale corteo commemorativo della figura del militante di Dp e al termine della cerimonia in cui il sindaco di Cinisi, Salvatore Palazzolo, consegna ufficialmente le chiavi della palazzina al fratello di Peppino, Giovanni Impastato. Il Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha deciso venerdì l’assegnazione dell’immobile di proprietà del boss al Comune di Cinisi.

E ieri mattina si è concluso il sopralluogo dei tecnici dell’Agenzia del demanio, che hanno firmato tutti i documenti necessari per effettuare la consegna. L’associazione Peppino Impastato aveva chiesto l’affidamento dell’immobile alcuni mesi fa presentando un progetto di utilizzo come Centro culturale e sociale.

“Oggi è una giornata di festa non solo per Casa memoria, i familiari e gli amici di Peppino, – afferma il fratello Giovanni – i movimenti e le associazioni che in questi anni si sono impegnate contro la mafia, trovando in Peppino e nella sua storia un punto di riferimento importante, ma anche per tutta la città di Cinisi, che proprio nella confisca di questa casa e nella sua trasformazione in centro di promozione culturale e sociale potrà trovare occasione di rilancio e riscatto”.

Per il leader di Idv Antonio Di Pietro: “l’unanime riconoscimento delle doti intellettuali di Peppino Impastato unite alla fermezza del carattere e alla nobiltà degli ideali, gli ha consentito di diventare un valido esempio”. Dello stesso avviso Leoluca Orlando: “Per anni esponenti infedeli delle istituzioni hanno ostacolato che venisse fatta giustizia su un omicidio consumato in un territorio difficile e in un tempo nel quale a molti tornava comodo affermare che ‘la mafia non esiste’ e molti altri si rassegnavano alla convinzione tutta mafiosa che la mafia è invincibile”.

Per il senatore Peppe Lumia del Pd:”Oggi la storia di Impastato è entrata nei cuori e nelle menti di migliaia di persone e si traduce in impegno e passione per la legalità e la giustizia”. Infine Secondo Luigi de Magistris, eurodeputato IdV: “l’assegnazione della casa del boss Badalamenti all’associazione Impastato ha un valore simbolico dirompente, che rende maggiormente necessario lottare a difesa della legge sulla confisca dei beni perché non sia stravolta come accadrebbe se fosse consentita la vendita all’asta dei patrimoni sottratti ai boss”.