Mafia: per Giuseppe Pisanu il federalismo favorirà la criminalità organizzata

Pubblicato il 23 Ottobre 2009 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA

Il federalismo fiscale “estenderà l’infezione mafiosa, se prima non viene sterilizzata. Richiede infatti amministrazioni locali efficaci e trasparenti; se invece sono fragili, il potere decentrato sarà più democratico, ma anche più vulnerabile”. Lo afferma il presidente dell’antimafia Giuseppe Pisanu in un colloquio con il Corriere della Sera.

La Mafia, dice Pisanu, è “un’infezione che investe pesantemente l’economia, la società e le istituzioni del Mezzogiorno. E che si sta allargando al resto del Paese. Se guardo alla ricostruzione dell’Aquila, al ponte sullo Stretto, all’Expo di Milano vedo gia muoversi dal Sud, dal Nord, dal Centro d’Italia forze che tendono a mettere sotto assedio queste grandi iniziative e ad aggredirle”.

“Si è creato un intreccio finanziario tra economia legale ed economia illegale sempre più inestricabile – spiega Pisanu – All’apparenza sono imprese lecite, ma quando si va a guardare alla rete delle loro relazioni si scopre che in realtà ci sono connessioni che garantiscono al fiume di capitali mafiosi che allaga l’economia nazionale, secondo me non meno di 130 miliardi di euro all’anno, di essere canalizzato verso gli obiettivi”.

“Il punto non è la penetrazione delle mafie nei partiti, ma la devastazione della società, la quale non può che produrre partiti corrotti”, sostiene l’ex ministro dell’Interno. “Le mafie – prosegue Pisanu – costituiscono la principale causa e il principale effetto del mancato sviluppo di gran parte del Mezzogiorno”.

I fenomeni mafiosi “colpiscono in maniera diretta 13 milioni di abitanti: il 77% in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, e il 22% dell’intera popolazione nazionale. Sui 27 mila reati di tipo mafioso denunciati ogni anno, la metà risulta commesso nelle 4 regioni più colpite, mentre l’altra metà nel resto d’Italia” conclude Pisanu.