Inchiesta mafia e politica in Sicilia, oltre ai fratelli Lombardo indagato anche Nino Strano

Pubblicato il 11 Maggio 2010 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA

Raffaele Lombardo

Anche l’assessore siciliano al Turismo Nino Strano è indagato nell’inchiesta su mafia e politica in cui sono coinvolti il governatore Raffaele Lombardo e suo fratello Angelo. Strano è stato parlamentare di Alleanza Nazionale e assessore della giunta di Umberto Scapagnini, con il quale ha condiviso una condanna per lo scandalo dei contributi sulla cenere vulcanica elargiti nel 2005 a 4mila dipendenti comunali tre giorni prima delle amministrative.

Lombardo, fondatore del Movimento per le Autonomie, sarebbe indagato anche per dei suoi presunti contatti con imprenditori in odore di mafia. Personaggi che in passato sono stati coinvolti in altre inchieste e che avrebbero ottenuto appalti e subappalti per grandi opere.

Sono in corso anche accertamenti patrimoniali sul governatore e sui suoi familiari.  In particolare, sotto accertamento dei Ros sono finiti alcuni investimenti della moglie di Lombardo, Saveria Grosso.

Un ruolo ancor più delicato è quello del fratello del fondatore dell’Mpa, Angelo Lombardo. Al centro di presunti legami con il clan Santapaola, Angelo, secondo quanto riporta Alfio Sciacca sul Corriere della Sera, sarebbe stato “scaricato” da Raffaele.

“Ognuno risponde delle proprie azioni”, disse un mese fa il governatore, in occasione della sua autodifesa davanti all’assemblea regionale.

Poco dopo ribadì il concetto deponendo davanti ai pubblici ministeri di Catania: “Ho parlato con mio fratello Angelo, lui mi dice che non c’entra nulla con la mafia, ma se dovessero emergere responsabilità ognuno risponde delle proprie colpe, amicizie o leggerezze”.

Eppure si tratta dello stesso fratello che in passato è stato il capo della segreteria di Lombardo, oltre ad essere stato candidato contemporaneamente alla Camera e alle Regionali, dove, con le sue 25mila preferenze, è stato il più votato in Sicilia.

Ora però il governatore prende le distanze. Forse anche per quel misterioso pestaggio di cui rimase vittima Angelo un anno fa. L’allora parlamentare non fece nessuna denuncia, e anche le cartelle dell’ospedale Cannizzaro hanno registrato solo un ricovero per deficit respiratorio. In ogni caso, questa storia è finita nelle carte dei Ros, e gli inquirenti sembrerebbero ritenere che si sia trattato di  un messaggio per Raffaele, che da allora è diventato inavvicinabile.