Da maggio si paga pedaggio. Gra di Roma, Salerno-Reggio e le dieci strade che non saranno più gratis

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 25 Gennaio 2011 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

Dal primo di maggio si paga, questo è sicuro. Si paga dove prima non si pagava, si paga per mettere le ruote dell’auto su strade che prima erano gratis. Il come e il quanto si pagherà contiene ancora un po’ di moderata “suspence”, soprattutto sui due “pezzi grossi”: Il Grande Raccordo Anulare di Roma e l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Ma si paga, a Roma, al Sud e in ogni dove. Abitate a Roma e ogni giorno fate dieci chilometri sul Gra per andare a lavorare? Dal primo maggio prossimo vi costerà 150 euro all’anno, euro più euro meno. D’estate non potete rinunciare a una vacanza al mare in Calabria e vi sottoponete a quel calvario impropriamente chiamato autostrada che è la Salerno Reggio Calabria? Dal primo maggio dovrete pagare. L’elenco delle autostrade pubbliche gestite dall’Anas che tra poco meno di cento giorni diventeranno a pagamento è lungo, circa 1200 chilometri che fino ad oggi erano gratuiti smetteranno di esserlo. Oltre al raccordo anulare di Roma e alla famigerata Salerno Reggio Calabria, dal primo maggio bisognerà mettere mano al portafogli anche per andare dalla capitale all’aeroporto di Fiumicino, diventeranno a pagamento tutte le autostrade siciliane, si pagherà per andare a Potenza usando il RA5 e stessa sorte toccherà al RA9 Benevento Avellino. Ma non sentitevi fortunati se abitate nel nord Italia, gli aumenti, anzi i nuovi pedaggi, sono sparsi omogeneamente su tutta la penisola: RA12 Pescara Chieti, a pagamento, RA11 Ascoli Porto Ascoli si paga, RA8 Ferrara Porto Garibaldi. E ancora, diventeranno a pagamento il RA6 Perugia Bettolle, il RA3 Firenze Siena, il RA24 Torino Caselle e la A53 di Pavia.

A volere i nuovi pedaggi è in primis, ovviamente, l’ANAS, che attraverso il suo presidente Pietro Ciucci ha confermato venerdì scorso l’elenco dei nuovi pedaggi. La decisione è però così impopolare che nessuno se ne vorrebbe assumere la responsabilità politica. Altero Matteoli, il Ministro dei Trasporti, dopo le dichiarazioni di Ciucci si è affrettato a dire: “I pedaggi? Stiamo ancora approfondendo. Non c’è ancora nulla di deciso e prevederemo esenzioni per i pendolari e per coloro che , come nel caso del Grande Raccordo Anulare di Roma, lo utilizzano per spostarsi nell’ambito cittadino”. Nel caso romano una strana convergenza accomuna il presidente della provincia Zingaretti al sindaco Alemanno e alla governatrice Polverini, tutti pronti a ricorrere al Tar per bloccare l’entrata in vigore dei nuovi balzelli. Associazioni dei consumatori e i sindaci di molti dei comuni interessati dai nuovi pedaggi fanno notare come ci siano tempi certi solo per l’entrata in vigore di queste nuove tasse mentre nulla si dice riguardo all’ammodernamento delle tratte autostradali interessate e mettono l’accento su come gli aumenti, per esempio nel caso della Salerno Reggio Calabria, avranno pesanti ricadute sull’inflazione visto che, se il traffico su gomma delle merci avrà un costo aggiuntivo, questo ricadrà di certo sul consumatore ultimo attraverso un aumento dei prezzi dei generi trasportati su gomma. Nonostante i dubbi bipartisan manca solo un ultimo passaggio al via definitivo all’operazione: un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che indichi le nuove tratte a pagamento e i relativi costi, il cerino è quindi ora nelle mani del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e di quello dei Trasporti Matteoli. Appunto, si paga: questo è sicuro, manca solo il quanto e il come.