M5S, fakepolitik sui vaccini: “Dateli gratis!”. Sono già gratis

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 15 Maggio 2017 - 08:19 OLTRE 6 MESI FA
Di Maio, fakepolitik sui vaccini: "M5S li vuole gratis!". Sono già gratis

Di Maio, fakepolitik sui vaccini: “M5S li vuole gratis!”. Sono già gratis (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Di Maio Luigi è tra coloro in M5S cui non dispiace definire Matteo Renzi “l’ebete di Rignano” (la battuta va forte alla base come tra i portavoce in Parlamento del MoVimento, quello che meglio se la rotola in bocca come una gustosa caramella è Alessandro Di Battista). Restando a distanza dall’eleganza con cui in M5S amano definire i propri avversari politici ma restando nel solco del linguaggio propagnadato come schierto, sincero e popolare, Di Maio potrebbe essere definito come lo smemorato di Montecitorio.

Pochi giorni fa infatti nella foga e nella vigoria messi in campo per denunciare e smontare l’ennesima sciocchezza dello “ebete di Rignano” Di Maio ha comunicato al Parlamento, al paese, alla politica, ai telegiornali, alla pubblica opinione, ai militanti, alla gente, alle mamme e ai papà, alle Asl e ai medici, agli scienziati e alle industri farmaceutiche che questi benedetti vaccini, se proprio ci si deve vaccinare, devono essere gratis, forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale.

Tale ferma e risoluta e non negoziabile presa di posizione deve essere intervenuta in un momento di smemoratezza di Di Maio. Se ne deve essere dimenticato. Non pare infatti possibile, a meno di non nutrire intento denigratorio, che Di Maio non sapesse al momento delle sue decise parole o non sapesse in toto che i vaccini, quelli indicati dalle autorità sanitarie come indispensabili, sono e non da oggi gratis e gratuiti.

E deve Di Maio anche essersi dimenticato di aver letto nelle leggi vigenti e nei progetti di legislazione futura che ovunque c’è scritto che l’eventuale introduzione e allargamento della fascia dei vaccini obbligatori comporta parallelamente l’estensione dell’area di gratuità dei vaccini appunto.

Deve essere stato un momenti di calda smemoratezza. Che fa di Di Maio uno di noi. Chi non si dimentica le cose? Chi si ricorda tutto e sa tutto scagli la prima pietra. E poi che pretesa pignola che un parlamentare sappia proprio preciso che c’è scritto nelle leggi. Magari sapere quel che succede nella vita reale, magari in una Asl, questo sì, insomma questo si potrebbe. Ma non stiamo a spaccare il capello in quattro. A meno di non voler essere prevenuti e ostili e diffamatori. A meno di non voler insinuare che Di Maio spari fakepolitik (definizione di fresco conio Grillo). Come si fa ad esempio a non vedere l’enorme differenza tra i no-vax che dicono che i vaccini sono il diavolo e M5S che è per la “farmaco-sorveglianza” cioè per il chi diavolo sa cosa c’è davvero nei vaccini?

Una sola cosa a esser sinceri un po’ ci incuriosisce: di questi vuoti di memoria alla Di Maio (tanto simili quando interrogati a scuola non avendo aperto un libro provavamo a cavarcela dicendo: certo che lo so, ho studiato ma non me lo ricordo) Di Maio ne soffrirà anche se e quando sarà ministro o premier? In quel caso assisteremo ad un’attività legislativa veramente. come dire…creativa.

Post scriptum, che anzi doveva essere pre-scriptum: ci comunicano dalla regia dei fatti veri e verificati che abbiamo sbagliato, confuso Di Maio e Di Battista, confuso l’uno con l’altro. E’ Di Battista l’uomo del “vaccini gratis”, non Di Maio. Errore di cui chiediamo scusa ad entrambi e ai lettori della notizia. Errore però che a ben pensarci un po’ rassicura: non risulta Alessandro Di battista candidato premier M5S.