Maltempo. Frane e allagamenti al Nord, avanza la piena del Po

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 20:09| Aggiornato il 7 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

E’ ancora il nord a essere bersagliato dal maltempo, che ha provocato allagamenti, frane e smottamenti. E in Veneto addirittura è stato segnalato il rischio di valanghe, dopo le abbondanti nevicate sopra i 2000-2500 metri. In Emilia l’onda di piena del Po continua ad avanzare. In Lombardia a preoccupare è il lago di Como, che è a rischio esondazione.

A Casette, frazione montana nel comune di Massa, sulle Apuane, tre famiglie (sette persone) sono state evacuate a causa di una frana che minacciava le loro abitazioni. Smottamenti hanno provocato l’ interruzione di alcune linee ferroviarie. Come il tratto tra Erba e Asso delle Ferrovie Nord Milano-Asso e la ferrovia Vigezzina, il treno a scartamento ridotto che collega Domodossola (Verbania) a Locarno (Canton Ticino, Svizzera).

Non ci sono stati danni alle persone ma in alcuni casi si è trattata solo di fortuna. Come ieri sera, sulla strada provinciale che collega Sondrio a Chiesa Valmalenco, dove è piombato un masso di circa 30 quintali, in un momento in cui non transitavano veicoli. Il macigno ha abbattuto un palo elettrico e la linea telefonica. Allagamenti a Brescia, dove è stato interessato anche il percorso delle Mille Miglia , alla periferia orientale della città. Intanto l’ onda di piena del Po, in cui confluiscono le acque cadute in abbondanza negli ultimi quattro giorni, continua ad avanzare, sotto gli occhi attenti della Protezione Civile e degli enti che lo stanno monitorando giorno e notte. L’onda di piena ha percorso tutta l’ Emilia e dal tardo pomeriggio è arrivata nel Ferrarese.

La Protezione Civile ha attivato la fase di attenzione per 96 ore, dalle 18 di oggi alla stessa ora di lunedì 10 maggio. All’allerta sono interessati anche i territori della provincia di Modena attraversati dagli affluenti in destra Po, il Secchia e il Panaro, per possibili fenomeni di rallentamento di deflusso e di prolungata permanenza di livelli già sopra la soglia di attenzione. Secondo l’ Aipo, agenzia interregionale per il Po, per le prossime 48 ore si prevede il transito dell’onda di piena di moderata di criticità, con livelli compresi tra il 2 (livello di guardia) e il 3 (più un metro sul livello di guardia). Sia il livello 2 che il livello 3 – spiegano all’Aipo – non sono livelli di allarme, sono considerati controllabili e non implicano quindi l’ uscita dagli argini del fiume.

Potrebbero invece essere allagate zone golenali, ma si tratta di fenomeni previsti. La situazione potrebbe aggravarsi invece nel caso di altre piogge abbondanti nelle regioni del bacino del Po, in particolare in Piemonte e Lombardia. Occhi puntati anche sul lago di Como che è sulla soglia dell’esondazione a causa delle forti piogge degli ultimi giorni: oggi in piazza Cavour a Como sono ricomparsi i sacchetti di sabbia che servono ad arginare la fuoriuscita dell’acqua. Alle 17 il livello del Lario a Lecco era di 112,8 centimetri sopra lo zero idrometrico, a circa sette centimetri dalla quota di esondazione. Da ieri mattina il livello si è alzato di 25 centimetri, di un metro rispetto a una settimana fa. Oggi le piogge hanno lasciato alcune ore di tregua, ma l’ondata di piena dalla Valtellina ha comunque fatto salire il lago. A questo punto sarà difficile evitare l’esondazione, dal momento che anche nei prossimi giorni sono previste piogge.

Al ritmo di quasi tre centimetri all’ora, il Po continua a crescere a Cremona: alle 22 il livello era di un metro e ottanta centimetri sopra lo zero idrometrico. E sotto la spinta della piena, il cui colmo è previsto per il tardo pomeriggio di domani, è scattato l’allarme per la presenza dei vapori di origine idrocarburica, riconducibili alla raffineria nei corridoi di sicurezza dei pozzetti delle società sportive Cral Tamoil e canottieri Bissolati. I vigili del fuoco e gli operatori dell’Arpa hanno rilevato valori di gas interstiziali oltre il limite di guardia. Significa che, esattamente come era accaduto prima nel maggio e nel novembre del 2008, e poi ancora nell’aprile dello scorso anno, c’é di nuovo un potenziale pericolo di esplosione in presenza di fiamme libere. La quota è stata superata nell’area del parcheggio fra Bissolati e società canottieri Flora e in un punto del Cral Tamoil. E’ probabile che domani, per ragioni di sicurezza, il sindaco Oreste Perri vieterà di fumare e di utilizzare qualsiasi fonte di innesco nelle aree adiacenti le zone critiche.

Anche oggi le organizzazioni agricole hanno emesso il loro bollettino danni provocati dal maltempo. Secondo la Cia-Confederazione italiana agricoltori, ammontano già a decine di milioni di euro i danni al settore. Campi appena seminati a mais, coltivazioni orticole a cielo aperto e in serra, frutteti, le colture più colpite. E la Coldiretti punta il dito contro il dissesto idrogeologico aggravato dalle precipitazioni intense, in un Paese dove il territorio di sette comuni su dieci è a rischio frane o alluvioni.