Bilancio bocciato, il Pdl: “Ora Berlusconi chieda la fiducia”

Pubblicato il 11 Ottobre 2011 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo di Silvio Berlusconi “deve andare in Parlamento a verificare se ha ancora la fiducia”: dopo la sconfitta dell’esecutivo a Montecitorio al voto sull’assestamento del bilancio 2010, con la bocciatura del rendiconto, la richiesta è arrivata unanime dagli esponenti della stessa maggioranza, dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri al ministro della difesa Ignazio La Russa, passando per il presidente dei deputati della Lega Nord Marco Reguzzoni, fino al fedelissimo presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.

Per Cicchitto il voto di fiducia “dimostrerà che si è trattato di un incidente parlamentare e non di un segnale di problemi politici nella maggioranza”. Ma, questo è il succo, il governo deve chiedere la fiducia.

Stesso discorso per Gasparri:  ”Dopo quanto è accaduto alla Camera è naturale che ci siano delle considerazioni politiche che condivido, come quella che il governo deve e può andare a constatare nel Parlamento la questione della sussistenza o meno della fiducia. I governi li scelgono gli elettori e se non hanno la fiducia in Parlamento allora si attivano altre ipotesi. Devo però osservare che sin qui il governo ha sempre ottenuto la fiducia in tutti e due i rami del Parlamento”.

Quello del ministro La Russa appare l’eco dei suoi colleghi: “Dal voto sull’assestamento di bilancio non possono derivare le dimissioni chieste dall’opposizione”, anche perché le assenze erano ”occasionali. Credo sia corretto dimostrare subito con un voto di fiducia se il governo c’è o non c’è. Basta esaminare con occhio normale la lista degli assenti per capite che non c’è nessuna dietrologia in questo voto. Molti erano impegnati in impegni istituzionali o sono arrivati un attimo dopo trafelati”, ha detto La Russa, definendo le assenze ”occasionali, dettate da circostanze momentanee e impegni istituzionali”.

”Non è da questo voto che l’opposizione può far derivare la presenza o meno della fiducia al governo. Non sottovaluto la gravità tecnica, ma dal punto di vista politico credo debba essere un voto di fiducia a dimostrare se la maggioranza c’è o non c’è. Se il governo ha la fiducia, sarebbe ancora una volta un abbaiare alla luna quello dell’opposizione, altrimenti le conseguenze politiche sarebbero inevitabili”.

Il leghista  Reguzzoni sottolinea che ”in genere il voto sul rendiconto generale dello Stato è un voto tecnico, non era mai successo quello che è accaduto questo pomeriggio. In ogni caso un voto di fiducia è un voto di chiarezza”.  Per il parlamentare leghista una soluzione potrebbe essere anche la riduzione del numero dei parlamentari: ”essendo in pochi si individua chi è il responsabile, quando si è in troppi ciò non avviene”.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si è schierato per la fiducia: ”Un parlamentare di maggioranza deve garantire la sua presenza in Aula, soprattutto in occasione di provvedimenti importanti come il Rendiconto generale dello Stato, ha detto Formigoni ospite di Porta a Porta, sottolineando che ”solo la fiducia può sanare l’incidente di oggi”. ”Se ci sono dissensi non si esprimono in questo modo. E’ stata una leggerezza colpevole e inescusabile”.