Manovra, Calderoli: avanti il federalismo ma meno tagli alle Regioni

Pubblicato il 30 Maggio 2010 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Calderoli

E’ “il primo a riconoscere che l’intervento sulle Regioni è stato pesante” e pensa che “qualcosa si possa anche fare”, ma si dice “sconvolto” da chi parla di “federalismo a rischio. O è ignorante o è in malafede”.

In una intervista a Repubblica il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli conferma la volontà di anticipare a giugno i decreti sui costi standard e sull’autonomia impositiva che “non costano niente”.

Sulla manovra “c’é stato il timore di un eccesso di terrorismo da parte di Tremonti” perché “chi ha la responsabilità di gestire i numeri, perché fa il ministro dell’Economia, ha anche il dovere di farli condividere ai suoi compagni di squadra che magari non masticano alla perfezione la materia”. In ogni caso ben vengano i tagli agli stipendi pubblici, a partire da quelli dei Parlamentari.

“Discorso che sarebbe da fare anche per quelli dei consiglieri regionali”. E laddove gli stipendi fossero superiori a quelli di deputati e senatori “io sono per una soluzione ‘spintanea’: gli tagliamo i trasferimenti dallo Stato”.

I manager della pubblica amministrazione invece non hanno ragione di lamentarsi, visto che il taglio per loro è inferiore a quello in Parlamento: “E se qualcuno adesso si mette a scappare in pensione perché ha paura che gli venga rateizzato il Tfr, dico che non è un servitore dello Stato: se ne vada pure”.