ROMA – Dopo il Senato, la manovra è arrivata al passaggio della fiducia anche alla Camera. L’aula ha dato il via libera con 327 sì e 228 contrari.
Al termine del voto, l’aula passerà all’esame degli ordini del giorno, che sono 244. Mentre la seduta domenica 30 dicembre riprenderà alle 9, con il voto finale sul provvedimento.
Bagarre in aula. Durante la seduta i deputati di Forza Italia hanno indossato per protesta i “gillet azzurri”.
Il presidente Fico, dopo aver invitato i commessi a ritirare i gilet ha sospeso la seduta per pochi minuti, mentre la protesta degli azzurri è continuata fuori dal Parlamento.
Giorgio Mulè in aula ha attaccato la manovra: “È la manovra degli inganni, festeggiatela pure al balcone, come siete abituati a fare. Facevate i gradassi la scorsa estate, siete arrivati a farvi dettare la manovra. Siete passati dalla museruola all’informazione alla disgustosa tappa odierna che narcotizza il Parlamento. Oggi chiudete il ballo dei dilettanti”.
A scatenare la bagarre in aula tra i deputati grillini e quelli del Partito Democratico diversi passaggi dell’intervento della grillina Teresa Manzo: “Tutti hanno diritto di fare il proprio intervento come voi avete fatto il vostro”, ha detto Fico richiamando all’ordine i dem.
“Quando qualcuno ci offende, lei ha il compito di fermarlo – ha incalzato Emanuele Fiano del Pd, rivolgendosi a Fico -. Lei permette che il M5S ci insulti senza dire nulla dicendo che siamo dei ‘truffatori’, lei è la terza carica dello Stato, lei così inficia il suo mandato, inficia la sua imparzialità non intervenendo mai a censurare i colleghi del gruppo da cui proviene. Lei non rappresenta più un presidente di garanzia”. Immediata la replica di Fico: “Io sono completamente imparziale, conosco benissimo il senso e l’importanza di questo ruolo. Guarderò il resoconto stenografico e valuterò. Non c’è dubbio che se ci sono offese, vanno censurate”. Circa una decina di deputati Pd si sono iscritti a parlare a titolo personale per protestare per non aver censurato la deputata Manzo.
Nel pomeriggio di sabato, in aula, è il capogruppo Graziano Delrio a prendere la parola. “È una delle pagine più buie della storia della Repubblica”, dice. E attacca la maggioranza: “Avete impedito l’esercizio sacrosanto che la nostra Costituzione prevede. Oggi non siamo stati messi in grado di votare nemmeno un articolo di questa legge di bilancio”. Per il presidente dei deputati dem, una scelta fatta con una precisa strategia: “Sapete benissimo che non farete la prossima manovra altrimenti non l’avreste fatta così, scaricando tutti i costi nel prossimo anno e tutti gli oneri sulle nuove generazioni”.
Il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook, poco prima delle dichiarazioni di voto in aula, ha attaccato Pd e Forza Italia: “Questi qui invece lo fanno per opporsi a un aiuto vero a tutti i disoccupati, a chi vive sotto la soglia di povertà, a chi è stato truffato da quelle banche che loro hanno salvato”.
Durissima anche la nota dei capigruppo leghisti al Senato e alla Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, contro le opposizioni: “Penosa ma comprensibile la violenza del Pd, mentre è ridicolo e inspiegabile l’atteggiamento di Forza Italia per una manovra economica che, a differenza di quella che lo stesso Berlusconi votò quando governò con Monti e Fornero, inizia a smontare la stessa legge Fornero e restituisce diritti, dignità e soldi a lavoratori, imprenditori, disabili e a tutti gli Italiani in generale”.