La manovra abolisce il censimento delle armi

Pubblicato il 6 Gennaio 2012 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Con il salva-Italia, il decreto-manovra del governo Monti contro la crisi del nostro Paese, è saltato il censimento delle armi. Lo scrive il Fatto quotidiano e spiega che è stato così eliminato il “catalogo nazionale delle armi comuni da sparo”, proprio poco prima dell’omicidio di un giovane cinese e della sua bambina a Roma.

Il mese scorso invece un uomo armato, Gianluca Casseri, è sceso in strada e ha fatto strage di senegalesi a Firenze.

“Con il comma 7 dell’articolo 4 della legge (n. 183 del 12 novembre 2011) è stato abrogato l’articolo 7 della legge 18 aprile 1975, recante le ‘norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi’ istituito presso il ministero dell’Interno. Quasi un atto amministrativo cui sono seguite polemiche ma sul quale il governo non ha fatto marcia indietro, considerando le critiche di alcuni parlamentari frutto di un infondato allarmismo. Tre giorni dopo, infatti, un gruppo di parlamentari del Pd ha presentato un disegno di legge che chiedeva il ripristino d’urgenza del catalogo e definiva quella scelta “inopinata e sconsiderata” per gli effetti che avrebbe avuto sulla sicurezza dei cittadini”, spiega il giornale.

Dopo i fatti di Roma il sindaco Gianni Alemanno ha pure lamentato la presenza di troppe pistole in città. Adesso non saranno più censite.