Manovra, contratti aziendali. Con il sì dei sindacati si potrà licenziare

Pubblicato il 4 Settembre 2011 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

foto Lapresse

ROMA – Con il sì dei sindacati si potrà licenziare. I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale ”operano anche in deroga alle disposizioni di legge” e ”alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali”.

E’ quanto spiega un emendamento alla manovra, presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le materie per le quali è possibile la deroga dalla legge e dai contratti nazionali figura anche il licenziamento.

Significa che anche le aziende con più di 15 dipendenti potranno ricorrere ai licenziamenti se ci sarà il via libera dei sindacati.

Salve solo la ”Costituzione nonche’ i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali  sul lavoro”.

Sempre secondo un emendamento della maggioranza si amplia alle neo mamme la platea dei soggetti che non possono essere licenziati in deroga alle leggi.

Le intese a livello aziendale o territoriale sottoscritte dalle associazioni dei lavoratori comparativamente piu’ rappresentative sul piano nazionale o territoriale possono decidere su diverse materie (mansioni, contratti a termine, orario di lavoro, etc), tra le quali anche il ”recesso dal rapporto di lavoro”.

Nel testo originario della manovra si faceva eccezione per il licenziamento discriminatorio. Con l’emendamento sono stati aggiunti, e dunque non rientrano nella disponibilita’ delle parti che fanno intese aziendali o territoriali: ”il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonche’ fino ad un anno di eta’ del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento”

Secondo il segretario della Cgil Susanna Camusso con le modifiche all’articolo 8 il governo “cancella la Costituzione”. La Cgil ”non rinuncera’ a nessuno strumento per cancellare l’articolo 8” sulla contrattazione aziendale, previsto dalla manovra anti-crisi del governo. Lo ha ribadito a Pesaro, la segretaria generale Susanna Camusso, a margine di un confronto con l’ex presidente del Senato ed ex segretario della Cisl, Franco Marini, nell’ambito della Festa democratica nazionale. ”Le modifiche che hanno introdotto al gia’ pessimo e da stralciare articolo 8 – ha detto Camusso – sono modifiche che mettono in discussione il contratto nazionale di lavoro e lo Statuto dei lavoratori, non solo l’articolo 18, ma tutto lo Statuto. Violano un principio costituzionale fondamentale, che e’ quello dell’uguaglianza dei lavoratori e dell’uguaglianza della loro retribuzione e dei loro diritti”.