ROMA – Sì definitivo dell’Aula della Camera: la Manovra targata Lega-M5s è legge. I voti a favore sono stati 313, 70 i contrari. Ma gran parte dell’opposizione ha deciso di non partecipare all’ultimo passaggio: dal Pd a Leu a +Europa. Dopo la proclamazione del risultato il premier Giuseppe Conte ha abbracciato i ministri.
Ora il testo passa al Quirinale per la promulgazione e poi la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Entro domani, lunedì 31 dicembre, ultimo giorno utile prima che scatti l’esercizio provvisorio. “Sono soddisfattissimo…” ha commentato a caldo il vicepremier Luigi Di Maio che aggiunge: ”Domani è il 31 giusto? Non parlerò domani, ma dopodomani…”. Il vicepremier precisa che farà un messaggio augurale via social per il 2019 non domani, come previsto in un primo momento, ma il giorno dopo.
Immediata è arrivata anche la reazione di Bruxelles: “L’Italia ha adottato la legge di Bilancio, dopo lunghe discussioni e momenti difficili. Ne seguiremo attentamente l’esecuzione. Ribadisco di nuovo che il dialogo con la Commissione Ue si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali!”, ha fatto sapere via Twitter il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.
Si conclude così l’iter travagliato della legge di bilancio, mai discussa e non votata dalle opposizioni, dopo che oggi era scoppiata l’ennesima bagarre per un post durissimo dei Cinque Stelle, poi fatto sparire, contro le proteste dell’opposizione in cui si parlava di “vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico” da parte di “grandi lobby, poteri forti e comitati d’affari”.
Già la giornata di sabato era stata scandita da proteste e scontri, fino al flash mob da parte dei parlamentari di Forza Italia che durante le dichiarazioni di voto hanno indossato un gilet azzurro. Alle proteste dei deputati di Fi, si sono aggiunte poi quelle del Pd che, oltre a scendere in piazza, hanno disertato la prima chiama iniziando a votare il no alla fiducia solo dopo il termine della seconda.
Oggi ancora, nelle dichiarazioni di voto, si è consumato un duro scontro tra Lega e Forza Italia. Per gli azzurri, “è una legge contro gli italiani”. “La macelleria sociale è iniziata con la legge Fornero del governo Monti che voi sostenevate”, la replica del Carroccio. “E’ una manovra pericolosa”, per il Pd. “Non c’è cambiamento, potevano scriverla Renzi e la Boschi”, ha attaccato la Meloni.
Nonostante le proteste per l’esiguità dei tempi di dibattito in Parlamento, l’approvazione del testo, blindato come già al Senato da un voto di fiducia, non è mai stata in discussione, ma il voto finale a ridosso di Capodanno aveva evocato lo spettro dell’esercizio provvisorio. Alla fine è arrivato il via libera, con i voti contrari di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Astenuti Pd e Leu.