Manovra, Sacconi: “Presto un tavolo produttività con le parti sociali”

Pubblicato il 30 Maggio 2010 - 09:22| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Maurizio Sacconi

“Un tavolo sulla produttività va aperto al più presto”. In una intervista al Sole 24 Ore, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, fa il punto sulla manovra economica e concorda con la proposta del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, di creare “un tavolo di lavoro concreto” che servirà anche “per favorire soluzioni di crisi non più rinviabili come quella di Pomigliano d’Arco”.

Per Sacconi “le parti sociali devono avere il coraggio di derogare agli stessi contratti nazionali e, un domani, anche a pezzi importanti dello Statuto dei lavoratori per realizzare duttili intese nel nome della crescita e dell’occupazione”.

La manovra, spiega Sacconi, “costituisce uno strumento di portata straordinaria nella difficile transizione europea” e introduce “misure strutturali0”. E “come già accaduto in passato, a questi ‘tornanti’ si manifesta immediatamente il tentativo di un pezzo di borghesia di buttare giù la politica pubblica per alzare gli affari privati. E non parlo delle piccole ‘cricche’, ma di ben più grossi interessi”.

Oggi serve “più politica”, dice, e commentando la freddezza della platea degli industriali davanti alla proposta del premier alla Marcegaglia di entrare nel governo Sacconi si chiede se “qualcuno pensava che Berlusconi si aspettasse che tutti alzassero le mani? Ha fatto capire che tra il dire e il fare c’é la responsabilità”- Sul fronte fiscale “il pacchetto nella manovra introduce elementi di riequilibrio tra le fasce di reddito”, senza contare che “la tassazione del salario variabile è salita a 40mila euro”.

E sul versante previdenziale, il titolare del Welfare sottolinea “altri due passi in avanti nella stabilizzazione del settore pensionistico dopo la riforma Maroni senza l’esplosione di conflitti sociali”. La finestra mobile “significa un anno in più ed è più equa del meccanismo di finestre fisse previsto dal governo Prodi”. Inoltre, “con Tremonti ho firmato il regolamento che attua l’aggancio automatico dell’età della pensione all’aspettativa di vita”. Nessun timore, infine, per il federalismo, perché “tutto il governo vuole anticipare i decreti attuativi da cui trarranno vantaggio le aree più deboli del Paese”.