Manovra: salvi i ponti, i mini-enti e gli introiti dei comuni

Pubblicato il 2 Settembre 2011 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 2 SET – Il ministro Giulio Tremonti illustra la manovra e ci tiene a precisare l’intenzione di “non procedere a nessuna misura di condono, poiché si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa, ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica”.

Tremonti ha poi aggiunto che non possono “essere condivisi i rilievi formulati nei confronti della manovra circa un eccessivo squilibrio della componente fiscale rispetto alla decurtazione della spesa. La proporzione inizialmente prevista viene infatti mantenuta e confermata, ove si consideri che il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali, quantunque nella loro gestione vengano inclusi i governi locali”.

Saranno invece risparmiati i ponti: salve le feste del Primo Maggio, del 25 aprile e del 2 giugno, ma non le feste patronali. L’emendamento è stato proposto dal Pd e l’annuncio è arrivato da Vincenzo Vita, che ha spiegato come le tre feste non saranno più accorpate alla domenica.

Salvi dalla soppressione anche i mini-enti, quelli con meno di 70 dipendenti, come gli enti di ricerca e le istituzioni culturali. L’emendamento era stato presentato dal Pd ed è stato accolto dal relatore, dunque non rischieranno più di scomparire istituzioni come l’Accademia della Crusca o l’Accademia dei Lincei.

Un altro emendamento invece stabilisce che l’introito che arriverà ai comuni tramite la partecipazione alle attività di accertamento tributario non sarà calcolato nel patto di stabilità, insomma “la destinazione della totalità delle somme recuperate al bilancio dei Comuni, rimanendo tali introiti al di fuori del calcolo del patto di stabilità interno per gli enti locali”, ha spiegato Tremonti. Inoltre è stato accolto lo spending review, previsto da un emendamento del Pd, che servirà a definire correttamente le necessità della spesa pubblica.